Welfare

Si può smettere di giocare? Ecco chi ti aiuta

Solo sei anni fa é nata l'associazione dei Giocatori Anonimi.

di Antonietta Nembri

La figlia di un amico si sta rovinando con il gioco. Il marito sembra non sospettare di nulla. Suo padre si è confidato con me perché sa che sono impegnata nel sociale, ma io non so nulla in questo campo. Oltretutto, suo padre teme che se la cosa venisse risaputa potrebbe perdere i figli. A chi ci possiamo rivolgere?

Virginia B. (email)

Purtroppo il problema sollevato da Virginia è di stretta attualità. È di pochi giorni fa la notizia del suicidio di una giocatrice, rovinata dalla ricerca del 53 al Lotto. Ma nel problema segnalato dalla nostra lettrice ci sono tantissimi italiani: ben 250mila, in base alle ultime stime, sono quelli che possono essere definiti giocatori problematici, di questi circa il 10% sono i patologici, ovvero quelli che in assenza del gioco vanno incontro a delle vere e proprie crisi di astinenza. In Italia si è iniziato a guardare ai giocatori compulsivi con attenzione solo da pochi anni. Risale, infatti, al dicembre 1999 la nascita del primo nucleo dei Giocatori Anonimi, oggi presenti in quasi tutte le regioni. Associazioni che si occupano di aiutare a uscire dalla dipendenza dal gioco negli Stati Uniti sono nate oltre trent?anni fa a Los Angeles (la Gamblers Anonimous). «Siamo partiti con alcuni alcolisti che avevano problemi di gioco, ci siamo detti che come si riusciva a togliere la dipendenza dall?alcol si poteva seguire lo stesso metodo per la dipendenza dal gioco», racconta Mario (un nome di fantasia per rispettare lo statuto dell?anonimato dell?associazione). «Abbiamo impostato l?associazione come gli alcolisti anonimi, con gruppi di auto aiuto. Non è facile uscire, ma è possibile». Mario è uno dei tanti che rispondono al numero nazionale 338.1271215 pubblicizzato sul sito Associazione Giocatori Anonimi. «Ci chiamano soprattutto i parenti perché per un giocatore è molto difficile rendersi conto del problema, occorre arrivare al fondo, cadere molto in basso per sentire il desiderio di uscirne», dice con un velo di amarezza Mario. Anche i familiari subiscono la situazione con conseguenze anche psicologiche. «I nostri parenti vivono una dipendenza anche più difficile della nostra ed è per questo che parallela alla nostra associazione ne è nata una solo per i parenti»», conferma Mario. Si tratta della Gam-Anon (340.3344175), presente nel Nord e nel Centro Italia. Ai primi di febbraio partirà anche uno sportello virtuale (www.sportelloweb.it) per le persone che vivono un disagio dovuto all?abuso via internet. Ideata da Comunità solidali, realtà nata sul tema della salute mentale da Consorzio Cgm e Caritas Italiana, sarà online proprio per intercettare chi con questo mezzo rischia di perdere il contatto con la realtà. «Gli sportelli reali a volte non bastano», conferma Mariagrazia Fioretti di Cgm. Il punto Uscire dalla dipendenza dal gioco non è facile. Ma è possibile. Solo sei anni fa in Italia è nata l?associazione dei Giocatori Anonimi, l?omonima statunitense (Gamblers Anonimous) risale agli anni 70. Anche i parenti hanno bisogno di sostegno e contro le diverse forme di disagio a febbraio arriverà anche uno sportello online.

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