Si all’amministrazione di sostegno in presenza di disturbi psichici

L’amministrazione di sostegno è un valido strumento giuridico per offrire una reale tutela alle persone malate e bisognose di aiuto, in quanto ancora in parte consapevoli delle proprie azioni. Si configura pertanto come misura adeguata in molti casi ad offrire un reale supporto per lo svolgimento degli atti di vita quotidiana che la persona non è in grado di affrontare da sola.
Secondo la Sezione Civile del Tribunale di Cassino, non sempre il disturbo psichico, anche grave, fa scattare l’interdizione, che priva l’interessato della capacità di agire.
Sotto l’aspetto medico-legale, la persona era affetta da disturbi della personalità, infermità psichica non suscettibile di miglioramento; invalido civile e totalmente inabile al lavoro, con comportamenti anche aggressivi e violenti, tanto da imporre un trattamento sanitario obbligatorio; incapace di provvedere ai propri interessi, con affievolimento della capacità di orientarsi e di determinarsi nelle esperienze di vita quotidiana.
L’interdizione ne avrebbe compromesso ogni residua capacità di recupero, e perciò il Tribunale l’ha negata a favore dell’amministrazione di sostegno.
Si tratta dell’ennesima illuminata sentenza a favore dell’amministrazione di sostegno, che sempre più si dimostra strumento di protezione legale tanto duttile da essere conformato alle più disparate situazioni di bisogno.

Fonte: Il Sole 24 Ore n. 59 del 1.3.2010, pag. 10, “No all’interdizione in presenza di disturbi psichici – Preferita l’amministrazione” di Selene Pascasi.

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