Cultura

Sì alla vera integrazione

Idee confuse in Parlamento sui disabili a scuola: si vogliono usare 13 miliardi su 21 per restaurare tre sole scuole.

di Redazione

Le scuole speciali per portatori di handicap in Itaia sono solo un ricordo. Per fortuna. Oggi si cerca di perseguire in ogni modo l?integrazione scolastica dei ragazzi disabili, che vengono inseriti nelle classi frequentate da tutti e lì imparano insieme agli altri studenti confrontandosi con loro e con gli insegnanti. Una strattegia che ha portato a 120 mila il numero complessivo degli alunni disabili nelle nostre scuole. Ma non son tutte rose e fiori. Gli insegnanti di sostegno sono pochi, i finanziamenti scarsi.
Proprio in tema di finanziamenti è in discussione al Senato un disegno di legge (il n° 4164B) che prevede ?interventi finanziari per il potenziamento e la qualificazione dell?offerta di integrazione scolastica degli alunni con handicap?. Un buon titolo, che però nasconde una realtà discutibile. Innanzitutto, in ballo ci sono circa 21 miliardi, quindi decisamente pochini. Ma ciò che preoccupa soprattutto le associazioni di disabili, e in primis la Fish (Federazione italiana per il superamento dell?handicap), è l?uso che si vuole fare di queste risorse. Quando il testo fu presentato per la prima volta alla Camera, l?intenzione era quella di finanziare soltanto progetti a favore di alunni con handicap sensoriale (ciechi e sordi, ad esempio), e non anche quelli con disabilità fisiche e intellettive. In pratica, i miliardi sarebbero andati a finanziare i due istituti – vere e proprie scuole speciali – che in Italia accolgono ragazzi sordi e l?unico dedicato ai ciechi. Un rischio che è stato evitato grazie alla vigilanza delle associazioni, che hanno ottenuto un allargamento della disponibilità finanziaria anche alle ultime due categorie, che da sole comprendono il 92% degli alunni con handicap in Italia. Non è però stato fugato il rischio che le scuole e gli istituti speciali, sia pur ristrutturati, interferiscano con l?integrazione scolastica degli alunni con handicap. Infatti un emendamento presentato dall?onorevole Giovanardi include tra i destinatari dei finanziamenti anche altre scuole speciali non statali, Ipab e private. Inoltre i finanziamenti iniziali a favore della ristrutturazione di tali istituti, pari al 55% di 13 miliardi l?anno (quindi oltre 5 miliardi), sono stati portati al 55% di 21 miliardi l?anno (13 miliardi). La Fish aveva chiesto invece che la percentuale del 55% a favore della ristrutturazione degli istituti speciali venisse ridotta al 35% incrementando così la somma occorrente per i progetti locali di integrazione scolastica di tutti gli alunni con handicap, siano essi disabili sensoriali, fisici o psichici, senza distinzione. Purtroppo la Camera ha acolto l?emendamento Giovanardi, quindi ora la palla passa al Senato.
Al Senato quindi le associazioni aderenti alla Fish rivolgono un appello affinché voglia per prima cosa eliminare dal testo la massiccia presenza degli istituti speciali introdotti con l?emendamento Giovanardi, e riequilibrare la ripartizione delle risorse finanziarie destinando il 25% (pari a oltre 5 miliardi) alla ristrutturazione dei soli tre istituti statali speciali destinando la residua somma ai progetti locali di integrazione scolastica di tutti gli alunni con handicap. Tre emendamenti che sostengono queste proposte sono stati già presentati, ma per ora i lavori della Commissione sono bloccati dai problemi inerenti la riforma dei cicli scolastici e il concorso degli insegnanti.
Per sostenere l?appello della Fish, cui ha aderito anche la Fadis (organizzazione degli insegnanti di sostegno), inviare un fax al numero 06.51883253.

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