Formazione

Sì alla scuola finanziata con il Lotto

Il Senato approva il decreto-semplificazioni. Novità per l'autonomia delle scuole

di Redazione

Alla terza lettura, l’idea di finanziare la scuola con il gioco del Lotto è entrata nel decreto semplificazioni e sviluppo attraverso il maxiemendamento. E con tutta probabilità, a questo punto, rimarrà anche nel testo definitivo, che dopo il via libera del Senato sulle modifiche approtate alla Camera, tornerà all’inizio della prossima settimana a Montecitoro.

Il nuovo decreto semplificazioni infatti all’articolo 50, comma 3, prevede che «la consistenza numerica massima degli organici delle autonomie e di rete sulla base della previsione dell’andamento demografico della popolazione in età scolare ma «nei limiti dei risparmi di spesa accertati» nello stesso settore scuola. Più risorse alla scuola saranno legate, dice il comma 4, alle eventuali maggiori entrate dai giochi pubblici: il ministero dell’Economia entro 180 giorni, verifica le «misure in materia di giochi pubblici utili al fine di assicurare maggiori entrate. A decorrere dall’anno 2013, le eventuali maggiori entrate derivanti dall’attuazione delle disposizioni di cui al presente comma, accertate annualmente con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, sono riassegnate allo stato di previsione del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per essere destinate alle finalità di cui al presente articolo», cioè alla realizzazione dell’autonomia scolastica.

Molte nel complesso le novità per la scuoladentro all’articolo 50, che mira a «consolidare e sviluppare l’autonomia delle istituzioni scolastiche, potenziandone l’autonomia gestionale» e prevede la costituzione «di reti territoriali tra istituzioni scolastiche, al fine di conseguire la gestione ottimale delle risorse umane, strumentali e finanziarie». Queste reti avranno in organico personale ad hoc «per l’integrazione degli alunni diversamente abili, la prevenzione dell’abbandono e il contrasto dell’insuccesso scolastico e formativo, specie per le aree di massima corrispondenza tra povertà e dispersione scolastica».

L’articolo 51 potenzia l’Invalsi mentre l’articolo 53 va già a modificare, dopo solo un anno di attività, il profilo degli ITS ovvero di di quei 59 Istituti Tecnici Superiori (ITS) partiti a settembre, nuovo canale della formazione italiana, gestiti da una Fondazione in cui entravano il pubblico, la scuola, le aziende. Si attendono linee guida per semplificarne gli organi e per realizzare un’offerta coordinata interregionale.


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