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Sì alla legge contro l’elettrosmog

I limiti insuperabili - soprattutto nei luoghi pubblici come scuola, lavoro, cinema - dovranno essere stabiliti dal Governo entro i due mesi

di Gabriella Meroni

La Camera ha approvato in via definitiva la legge quadro sull’elettrosmog e l’Italia si pone così all’avanguardia in questo settore, essendo uno dei primi Paesi a legiferare su un problema che ha assunto dimensioni allarmanti per la salute. Il provvedimento è passato con 239 voti favorevoli, 157 astenuti (Casa delle Libertà) e 1 voto contrario.

I limiti insuperabili – soprattutto nei luoghi pubblici come scuola, lavoro, cinema – e quelli di attenzione delle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici saranno stabiliti dal Governo entro i due mesi successivi la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

I gestori di impianti radio elettrici (antenne di tutti i tipi) avranno 2 anni di tempo per mettersi in regola con la nuova normativa.

Tv, radio, telefonini, computer, aspirapolvere, dovranno avere una scheda o una etichetta sulla quale dovranno essere riportati in modo chiaro tutti i criteri di sicurezza, come la distanza consigliata e i livelli di esposizione.

Entro 4 mesi dalla entrata in vigore della legge il Governo dovrà emanare le norme cui devono attenersi i fabbricanti. Coloro che non le rispetteranno andranno incontro a multe severissime che vanno da 2 milioni a 600 milioni di lire.

Il Governo deve individuare anche criteri di qualità, come ad esempio l’utilizzazione al meglio delle nuove tecnologie. Il ministero dell’ambiente, in particolare, dovrà approntare una mappa degli impianti di apparecchiature elettriche, di telecomunicazioni e tracciati di elettrodotti e una mappatura dei tralicci antiestetici: successivamente un regolamento fisserà le regole che questi impianti devono avere.

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