Sostenibilità

Sì ai fondi, no al parco Il caso Gennargentu

Tanti sindaci contro il costituendo Parco nazionale: da Orgosolo ad Arzana, da Villagrande a Baunei . Prima però hanno incamerato 60 miliardi per realizzarlo

di Redazione

Prima hanno intascato i soldi dall?Unione europea per tutelare la natura, poi hanno deciso di non voler più realizzare il Parco nazionale del Gennargentu. Sono alcuni comuni della Sardegna (Baunei, Orgosolo, Arzana, Villagrande Strisaili, Seulo e Gauro) che, in questi giorni, si oppongono al decreto istitutivo del parco nazionale del Gennargentu, difeso, invece, davanti al Tribunale amministrativo regionale dal Wwf e dall?avvocatura dello Stato per conto del ministero dell?Ambiente. «È una situazione paradossale che ha finalmente svelato la vergognosa realtà sociale e politica di alcune amministrazioni locali, da sempre ostili alla nascita di questo parco», afferma il presidente del Wwf, Fulco Pratesi. «È? però davvero triste scoprire», ha continuato il leader ambientalista, «che quasi 60 miliardi di lire sono finiti nelle tasche di chi ha lottato fino a oggi contro il Parco del Gennargentu. Questa è una vergogna e uno schiaffo a tutti quei sardi che, da anni, vogliono invece uno sviluppo economico del territorio nel rispetto dell?ambiente». Le risorse economiche, secondo il Wwf, erano state erogate dall?Unione europea per incentivare le attività principalmente legate alla vita del parco, quali l?agriturismo e la pastorizia, attività ritenute invece impossibili da praticare secondo i Comuni antiparco nel caso venisse istituito lo stesso. Anche la Regione Sardegna, che a sua volta ha presentato un ricorso al Tar contro l?istituzione del Parco, non ha dato prova, finora, di sensibilità per l?ambiente: la campagna di informazione sul parco che, infatti, doveva essere curata proprio dal governo dell?isola non è mai stata avviata e ben 1 miliardo e mezzo di lire, a tanto ammonta l?apposito stanziamento del ministero dell?Ambiente per la comunicazione, giace inutilizzato da oltre tre anni. Gio. Fa


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