Welfare

Si aggrava l’emergenza carceri

Un tentato suicidio sventato dagli agenti di Polizia penitenziaria

di Redazione

E’ sempre più critica la situazione delle carceri italiane. Dopo il suicidio di un detenuto rumeno ad Agrigento e l’”acqua all’arsenico” a Viterbo nella serata di mercoledì un agente di polizia penitenziaria di 47 anni si è suicidato nella sua casa di Torino. L’uomo lavorava da vent’anni al Carcere della Vallette. «Per esperienza – dice Leo Benedici segretario generale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria Osapp – sappiamo che i poliziotti penitenziari hanno gli stessi problemi dei comuni cittadini solo che – prosegue il dirigente- lavorare in carcere, soprattutto negli ultimi mesi, non aiuta.

Sempre nel capoluogo piemontese giovedì mattina, intorno alle 6.30 un gruppo di agenti di sorveglianza hanno sventato nella casa circondariale “Lorisso Cotugno” il tentativo di suicidio di un detenuto kosovaro. «E’ ancora una volta solo grazie alla professionalita’, al tempestivo intervento, alle capacita’, all’umanita’ ed all’attenzione del Personale di Polizia Penitenziaria che un detenuto e’ stato salvato da un tentativo di suicidio. «Un gesto –rileva Donato Capece segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sapp) – particolarmente importante e da mettere in evidenza, tanto che il Sappe chiedera’ all’Amministrazione penitenziaria di Roma una adeguata ricompensa (lode o encomio) al Personale di Polizia che e’ intervenuto per salvare la vita al detenuto.

Una situazione grave quella del reparto B della struttura “Lorisso Cotugno” fa notare Capace. «A fronte di 1.092 posti regolamentari – prosegue il sindacalista- sono infatti presenti oltre 1.550 detenuti (per piu’ del 50% stranieri) mentre oltre 300 sono gli agenti di Polizia Penitenziaria che mancano dagli organici del Reparto”

Con i fatti di oggi si aggrava il bilancio di quello che è successo nella casa circondariale di Torino.

 119 episodi di autolesionismo, 4 decessi per cause naturali, 25 tentati suicidi, 30 episodi di ferimenti, 131 scioperi della fame, 164 proteste violente con danneggiamenti di beni dell’Amministrazione penitenziaria, 184 rifiuti di vitto e terapie sanitarie, questi sono i numeri forniti dal segretario del Sapp su quanto è accaduto a Torino dall’inizio del 2010

 

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