Economia

Sharing Future, alla convention Cgm i partecipanti diventano cittadini temporanei

Sono in programma dal 29 al 31 ottobre i lavori della XIV Convention del Gruppo cooperativo nella Capitale europea della Cultura 2019. Parole guida? “Conoscenza, cultura, sviluppo per l’economia sociale”. Con una sorpresa fin dal ritiro del badge

di Redazione

Badge, cartellina e, se va bene, caffè di benvenuto. Di solito convegni e seminari cominciano così. Una breve sospensione, giusto per qualche chiacchera, prima di tuffarsi nei lavori. A Matera, la sede della XIV Convention del Gruppo cooperativo Cgm, non sarà così.
Non può essere così considerata la natura di una città che non si limita ad ospitare ma è parte integrante del programma e considerata anche la natura delle imprese che fanno parte di questa rete. Cooperative sociali e consorzi che sono alle prese con una difficile ma stimolante sfida: fare ancora meglio il loro lavoro di sempre in una società che sta profondamente cambiando. Produrre beni e servizi di utilità sociale in vista di obiettivi di interesse generale è infatti più difficile rispetto a un passato anche recente. La società è più polarizzata ed è sempre più messo in discussione il ruolo “terzo” di queste imprese cioè la loro capacità di stare nel mezzo tra scambi di mercato, redistribuzione pubblica e reciprocità comunitaria per favorire l’accesso a beni e servizi essenziali e meritori (cura, educazione, cultura, ecc.) attraverso meccanismi di apertura e inclusione. Eppure bisogna farlo perché di questi beni, e della socialità che incorporano, c’è una domanda diffusa. Che magari si esplicita attraverso il conflitto e la chiusura, ma che comunque c’è e va abilitata anche grazie a organizzazioni capaci di strutturarla in progetti intraprendenti. Non basta quindi rimettere insieme i cocci e pure con risorse più scarse. La sfida è di ricomporre per fare cose nuove attraendo nuovi capitali che non sono solo quelli finanziari ma anche quelli delle competenze e delle aspirazioni di persone e gruppi sociali, in particolare di quelli più vulnerabili e marginalizzati.

Questo ri-orientamento – che è anche un po’ ritorno al futuro – ha il suo passaggio a nord-ovest nella dimensione di luogo che oggi ribolle in termini di sperimentazioni sociali legate al riuso sociale di immobili e di revisione profonda delle value chain di imprese, anche for profit, che nella dimensione coesiva trovano importanti elementi di competitività dentro mercati sempre più popolati da consumatori che votano col portafoglio. Basta quindi trattare il contesto socio-ambientale e paesaggistico come uno scenario rispetto al quale soffermarsi solo per leggerne i bisogni. Occorre guardarlo con occhi generativi e farne sempre più un fattore costitutivo dell’organizzazione e della governance dell’impresa sociale.

Per questo, nel suo piccolo, anche la Convention Cgm vuole fare la sua parte. I lavori cominceranno infatti non la mattina del 30 ottobre col solito rito dell’accredito ma nel pomeriggio del giorno prima, con i partecipanti che diventeranno anche cittadini temporanei della capitale europea della cultura. Attribuire la cittadinanza è ben più di un badge. È un atto politico. Significa consentire a coloro che saranno presenti di accedere al patrimonio di storia e di cultura della città e di responsabilizzarli affinché lo alimentino anche con le loro di storie. Perché solo in questo modo il futuro potrà essere davvero condiviso.

In apertura l'immagine di apertura del sito dedicato alla Convention sharingfuture.it

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