Famiglia
Sfruttamento minori su internet: la posizione di Ecpat
Dopo gli episodi di adescamento su internet, l'associazione ribadisce l'importnza della legge 269/98 contro la prostituzione minorile
Oggi “Il Messaggero” pubblica la notizia dell’arresto di due pedofili nell’ambito di una indagine ordinata dalla Procura di Trento: altre sette persone sono state denunciate. Il reato contestato è quello di aver adescato circa 300 bambine tra i 10 e i 14 anni offrendo loro ricariche per il cellulare in cambio di foto spinte.
“Le nuove tecnologie, pur con tutti i vantaggi che portano, possono essere utili alla produzione e lo scambio di materiale pedopornografico ed è quindi necessario che i ragazzi per primi siano consapevoli dell’uso che ne fanno” sottolinea in un comunicato Ecpat Italia, che da undici anni si batte contro la prostituzione minorile, “tramite campagne di informazione e sensibilizzazione che hanno coinvolto i ragazzi delle scuole, gli insegnanti e gli operatori del volontariato, in collaborazione con altre ong e con le stesse Istituzioni”.
L’associazione lancia l’allarme per la legge 269/98, “che definisce e sanziona i reati relativi alla prostituzione minorile e alla pedopornografia ed è adesso a rischio a causa del Disegno di Legge n.3503 che sembra volerne annullare l’efficacia”.
Ecpat ha già pubblicato una guida alla navigazione sicura (la cui nuova edizione è prevista a breve) e progettato diversi interventi volti a far comprendere ai ragazzi l’importanza dei loro dati personali, i rischi e il corretto comportamento nell’uso di Internet e delle nuove tecnologie come i cellulari di terza generazione. Tra le nuove attività stiamo proponendo in tutta Italia corsi rivolti ai ragazzi delle scuole medie su questo tema estremamente delicato ed importante, allo scopo di creare una consapevolezza profonda del problema proprio nei diretti interessati e fare così in modo che eventi del genere non si ripetano mai più.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.