Anteprima magazine
Sfida al Governo in otto atti: le partite decisive per il Terzo settore
E se il non profit scomparisse? È la provocazione al centro del numero di marzo di VITA. Nel terzo capitolo, mettiamo in fila i temi chiave per le organizzazioni del Terzo settore. Ci sono almeno otto partite su cui serve un’azione politica e di Governo
di Redazione

un elenco molto concreto di temi chiave su cui serve un’azione politica e di governo, otto partite decisive per le organizzazioni del Terzo settore, perché gli elogi al non profit non mancano, poi però i fatti non rispettano gli impegni. Il terzo capitolo del numero di marzo del nostro magazine contiene un utile promemoria su quelle che in questo momento sono le priorità del Terzo settore, un ambito senza il quale le nostre vite sarebbero indubbiamente più complicate. Ve li sintetizziamo qui sotto: se sei già abbonato puoi leggere la versione integrale qui, se invece vuoi abbonarti, puoi farlo da qui.
Riduzione del fondo contro la povertà educativa
Il fondo per il contrasto della povertà educativa minorile è stato confermato per un altro triennio, anche se con soli tre milioni di euro l’anno. Risorse insufficienti e «non all’altezza della grande sfida che il fondo è chiamato ad affrontare», come ha sottolineato Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo settore. Nel 2024, il credito d’imposta riconosciuto era stato di 24 milioni di euro.
Iva
«L’obbligo Iva sulle attività associative, che entrerà in vigore anche per le associazioni del Terzo settore dal primo gennaio 2026, non rappresenta solo un aggravio burocratico, ma di fatto un attacco alla libertà di associazione». Sono le parole di Emiliano Manfredonia e Walter Massa, rispettivamente presidente Acli e Arci, per spiegare la campagna No vendita, No Iva: «Non escludere le associazioni di Terzo settore dall’Iva significa non riconoscere la distintività di fondo di queste attività di impegno civico che non vendono servizi (e come tali non c’entrano nulla con l’Iva)».
5×1000
Perché l’aumento del tetto del 5 per mille è così importante? Perché quelle risorse che lo Stato trattiene nella fiscalità generale benché i cittadini, mettendo la loro firma, le abbiano destinate a organizzazioni del Terzo settore, si sarebbero tramutate in aiuto, sostegno, prossimità, coesione sociale.
Freno agli investimenti sociali
Il comma 858 della legge di Bilancio approvata lo scorso dicembre rischia di tagliare la capacità erogativa delle fondazioni e degli altri enti erogativi a finalità sociali. Una norma che riduce la capacità di spesa per l’acquisto di beni e servizi di enti erogativi.
Lavoro sociale
Il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro delle cooperative sociali, approvato un anno fa, ha previsto un aumento delle remunerazioni di circa il 15%, da raggiungere per step entro il 2026. Il giusto riconoscimento economico per professioni che vanno a incidere su servizi socio sanitari essenziali si è tradotto da subito in una progressiva crescita degli importi in busta paga ma non in tutte le Regioni in un adeguamento nelle gare d’appalto, negli affidamenti e nei sistemi di accreditamento da parte della pubblica amministrazione. Serve una soluzione: a rischio c’è la tenuta del sistema del welfare.
Tagli alle detrazioni per chi dona
Il beneficio fiscale non sarà la ragione che porta gli italiani a donare, ma ridurre questa leva è un disincentivo al dono. La legge di Bilancio rischia di colpire duramente il non profit in uno dei suoi punti nevralgici: le donazioni dei grandi donatori.
La questione dell’Irap
L’Imposta Regionale Attività Produttive – Irap presenta una serie di criticità per gli enti di Terzo settore – Ets. Mentre per le imprese profit è stata ammessa la deduzione delle spese per il personale, per il non profit ogni regione può fare come vuole.
Il Piano per l’economia sociale
Entro fine anno serve il Piano italiano. Politiche attive per il lavoro, incentivazione di acquisti di beni e servizi che tengano conto dell’impatto sociale e abbandono degli appalti al ribasso: la pubblica amministrazione avrà un ruolo decisivo.
In apertura, Maria Teresa Bellucci, viceministra al Welfare con delega per il Terzo settore mentre stringe la mano alla Presidente del Consiglio, durante la cerimonia di giuramento dei Sottosegretari. La fotografia è di Remo Casilli/Sintesi
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