Formazione
Seveso, in 1200 chiedono danni morali
Dopo 28 anni dal disastro della industria chimica Icmesa ricomincia la battaglia di quanti furono colpiti dalla tragedia
Era il 10 luglio del 1976 quando da un reattore dell’azienda usci’ una nube tossica carica di diossina che investi’ quattro Comuni della Brianza, Seveso, Desio, Meda e Cesano Maderno, provocando un disastro ambientale ed umano di dimensioni enormi. Adesso, le 1.211 persone colpite dalla tragedia si ritrovano unite nella piu’ grande azione civile collettiva mai intentata nel nostro Paese. Ieri mattina si e’ svolta a Milano la prima udienza del giudizio di appello, dopo che il processo di primo grado, nel maggio dell’anno scorso, si era chiuso con la prescrizione. In questo procedimento non si discute di danni fisici, che sono gia’ stati in parte risarciti, ma di danni morali, ‘esistenziali’. Alla Givaudan, la multinazionale farmaceutica responsabile del disastro, condannata nel 1986 per disastro colposo, vengono ora chiesti 187 milioni di euro di risarcimento.
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