Famiglia

Sette villaggi, tante mamme e circa 200 bambini

Una filosofia di accoglienza nata in Austria nel ’49 . Oggi i Villaggi Sos sono 400 in 130 Paesi di tutto il mondo

di Antonietta Nembri

Associazione villaggi Sos Italia Indirizzo: via corso 3 Novembre, 112 – 38100 Trento Tel. 0461.926262 Fax 0461.917071 Email: info@sositalia.it Internet: www.sositalia.it Presidente: Enrico Mazzini Anno di nascita: 1963 Federata a Sos Kinderdorf International Internet: www.sos-kd.org Scopo: accoglienza temporanea dei bambini allontanati dalle famiglie d?origine. Cooperazione internazionale e sostegno dei villaggi nel mondo Duecentoventi bambini in Italia hanno una ?mamma Sos?. Le mamme Sos sono un punto fondamentale nella filosofia dei Villaggi Sos, nati poco dopo il secondo conflitto mondiale per l?intuizione di Herman Gmeiner che pensò di dare una casa agli orfani di guerra. Dal 1949 a oggi, Sos Kinderdorf, l?associazione internazionale sorta per iniziativa di Gmeiner con il primo villaggio nel Tirolo austriaco a Imst, si è diffuso in 130 Paesi con oltre 400 villaggi e oltre mille istituzioni di carattere sociale come asili, scuole, consultori familiari. ?Ci sono diversi modi, anche molto buoni, di aiutare i bambini. Il nostro non è l?unico, ma è un modo, una via. Noi? scriveva Herman Gmeiner, ?abbiamo scelto la nostra via, che è così diritta e così semplice,che tutto il mondo può capire. Questo è il segreto del nostro successo. La nostra non è una grande invenzione psicologica, non è un dogma. Dare a un bambino che è caduto dal nido una madre, dei fratelli e delle sorelle, una casa: questo è tutto?. E questo ?tutto? ha portato alla creazione anche in Italia, a partire dal 1963, dell?associazione Villaggi Sos Italia, che aderisce all?organismo internazionale. Oggi sono sette i Villaggi Sos (Trento, Ostuni, Vicenza, Roma, Morosolo e Saronno in provincia di Varese, e Mantova), sempre sette sono le Case dei giovani. In Italia ha anche sede il Villaggio vacanze internazionale Sos, sul lago di Caldonazzo in provincia Trento, dove ogni estate si incontrano circa duemila ragazzi provenienti dai Villaggi Sos di tutta Europa. I bambini ?caduti dal nido? che vengono accolti nei villaggi italiani sono affidati alla struttura dell?associazione dal Tribunale per i minorenni nel momento in cui vengono allontanati dal nucleo familiare d?origine. L?associazione non è solo una struttura di accoglienza, ma un vero e proprio villaggio (di norma una decina di case unifamiliari), in pratica un?area protetta dedicata ai bambini e alla loro crescita. Qui i bambini, che continuano a seguire le scuole pubbliche delle città in cui sono inseriti i villaggi, trovano un ambiente il più possibile simile a quello di una famiglia normale, con una differenza però: la presenza di una sola figura parentale, la ?mamma Sos?. Si tratta di donne che non hanno legami familiari e che offrono ai piccoli affidati temporaneamente alle loro cure, le sicurezze e le attenzioni che servono a una crescita, sana ed equilibrata. Nei villaggi i bambini trovano, oltre a una casa, anche dei fratelli. La figura maschile è rappresentata dal direttore del villaggio che abita, normalmente con la sua famiglia, all?interno del villaggio stesso. Al termine della scuola dell?obbligo, i ragazzi affidati possono continuare gli studi o effettuare il tirocinio al lavoro vivendo nelle case per i giovani, sotto la guida degli educatori. Per sostenere l?attività dei villaggi, costituiti in forma di cooperativa dai volontari aderenti al sodalizio, l?associazione si occupa sia di diffondere il modello educativo che di raccogliere fondi per mantenere gli standard dei villaggi italiani e cooperare al mantenimento dei progetti Sos nel mondo. Negli altri Paesi, oltre ai villaggi in cui vengono accolti i bambini e i ragazzi, Sos Kinderdorf si occupa anche di gestire centri sociali, medici e progetti di cooperazione e aiuto, oltre che scuole. Tutte le associazioni locali sono autonome, ma federate all?organismo internazionale, oggi presieduto da Helmut Kutin, uno dei bambini accolti nel primo villaggio austriaco nel 1949, all?età di otto anni


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA