Formazione
Sette milioni di depressi
Gli italiani popolo fra i più colpiti. E cè chi calcola le ore lavorative perse. Eppure più straordinaria che dolorosa è la realtà, scriveva un poeta. Il suo nome? Karol Wojtyla
?O ggi sono proprio depresso…?. Quante volte ci è capitato di sentire una frase di questo tipo o di sentirci giù di tono tanto da pensare di essere un po? depressi? Attenzione: gli italiani colpiti almeno una volta nella vita da una crisi depressiva sono oltre sette milioni (il 12% della popolazione). Un fenomeno allarmante che coinvolge in particolare le persone nate dopo il 1954, tra le quali la malattia si manifesta sempre più precocemente. Dai dati emersi in un convegno organizzato a Roma dalla Società italiana di psicopatologia risulta che la depressione è più comune tra gli occidentali; tra i maggiormente colpiti ci sono proprio gli italiani, seguiti dagli statunitensi con il 6%, mentre gli asiatici sono quasi immuni: è colpito il 2%. Così risulta da uno studio internazionale che ha coinvolto 40 mila persone in Italia, Francia, Germania, Usa, Portorico, Canada, Corea, Taiwan e Libano.
In Italia ben il 50% dei depressi si rivolge a uno psichiatra, mentre il 60% prende spesso tranquillanti senza troppo successo e il 44% dei depressi maggiori e il 33% di quelli lievi assume antidepressivi Secondo un?altra ricerca su tremila abitanti di Sesto Fiorentino (Fi) risulta che su 1.200 intervistati il 40% perde oltre un mese di lavoro in seguito a crisi depressive gravi. L?84% perde almeno un giorno di lavoro, il 26% subisce un?invalidità totale, il 36% necessita delle cure di un familiare almeno un?ora al giorno.
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La malinconia secondo il Papa
Io non volevo prenderlo. Da troppo tempo è in me sospeso il dolore.
dapprima accolto fievolmente –
è soppesato dall?immaginazione
e rode piano come tignola, come ruggine che sgretola il ferro.
Oh. emergere da questo flusso occulto, superare il presagio del dolore!
C?è la vita semplice e grande: non termina in me la sua profondità.
Più straordinaria che dolorosa è la realtà.
Riequilibrare infine tutto, in un gesto saldo e maturo!
Non tornare sui propri passi tante volte, ma andare avanti, portare semplicemente
sull?uguale distanza delle ore quest?esile struttura
che facilmente diviene scompiglio nei confini della mente
ma ch?è in sé più stanchezza che dolore,
essere forse più con Lui che con se stessi solamente,
essere più con Lui – e allontanare la minaccia delle cose,
tanto che un semplice atto sia sufficiente. (Karol Wojtyla, Il melanconico)
Nessuno ti regala niente, noi sì
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