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Sestini: presto riforma legge volontariato

«La legge 266 mostra chiaramente i segni del tempo»

di Gabriella Meroni

Con il disegno di legge sull’impresa sociale il governo ha”cominciato a disegnare il nuovo volto del volontariato”. Gli altri passaggi saranno la modifica della legge sul volontariato (266/91), la revisione dei profili professionali sociali, il decollo dell’Agenzia per le onlus. Lo ha affermato il sottosegretario al welfare Maria Grazia Sestini, illustrando il programma di lavoro dei prossimi mesi: ”La legge 266 mostra chiaramente i segni del tempo -afferma il sottosegretario- perche’ in 10 anni il volontariato e’ cambiato e ci si trova di fronte a sfide del tutto nuove. L’Osservatorio nazionale sta gia’ lavorando ad una proposta di modifica”. Sestini ha detto di augurarsi che entro ottobre, in coincidenza con la seconda conferenza nazionale del volontariato, l’iter parlamentare della nuova legge possa aver avuto avvio. Il sottosegretario ha poi detto che a breve sono attesi anche i risultati della Commissione di revisione sui profili professionali sociali, ”alla quale abbiamo affidato il compito di fare chiarezza una volta per tutte su questa materia”. Infine, l’Agenzia sulle onlus: e’ stata insediata, ”avra’ presto uomini e mezzi per bene operare e fornira’ un contributo fondamentale per conoscere e governare il terzo settore”. Sestini ha poi detto che con il ddl sull’impresa sociale ”si compie un passo in avanti significativo nel rinnovamento del terzo settore, delineando una nuova forma di non profit, in grado non solo di gestire servizi ma anche di offrire e creare posti di lavoro, secondo le articolazioni societarie proprie delle imprese. Accanto ad onlus, fondazioni e coop sociali abbiamo individuato una nuova forma di struttura d’impresa e ci siamo mossi in linea con la realta’ europea”. Il ddl sull’ impresa sociale ”e’ l’emblema di un nuovo approccio alle politiche di solidarieta’ e costituisce una svolta di tipo culturale. Per la prima volta il non profit viene identificato come impresa. La legislazione da’ dignita’ d’ impresa a quanti erogano servizi, obbligandoli a reimpiegare gli utili anziche’ redistribuirli”.


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