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Sessione infanzia ONU: nessuna attenzione al diritto alla famiglia di ogni minore
New York, i 180 paesi presenti approvano un documento per l'infanzia con 21 obiettivi, ma dimenticano di offrire ai bambini la possibilità di "sentirsi" figli
di AiBi
Salute, abusi, sfruttamento, violenza, istruzione, AIDS: sono queste le priorità del documento finale del Vertice Unicef.
21 grandi impegni per i prossimi dieci anni a favore dei bambini che vivono in condizioni di difficoltà.
Nessun riferimento però, all’interno del documento, al diritto alla famiglia per ogni bambino.
180 paesi hanno dimenticato l’impegno più importante: garantire ad un bambino il suo diritto di “sentirsi” figlio di qualcuno.
Neanche il problema delle adozioni internazionali ha avuto alcuna attenzione; i firmatari non hanno tenuto conto dei i dati “dell’esproprio” dell’adozione internazionale che porta via troppi minori dai paesi poveri.
Nessuna considerazione su politiche ed interventi da promuovere nei paesi di origine dei bambini adottati per impedire che un padre ed una madre siano costretti, per povertà e disperazione, ad abbandonare i propri figli.
Ma la famiglia non interessa a quanto pare.
Nessuna preoccupazione neanche per il principio fondamentale secondo cui un minore deve crescere in una famiglia composta da un padre ed una madre, soggetti che devono essere riconosciuti e riconoscibili dalla società di riferimento in cui il bambino cresce e vive.
Marco Griffini, Presidente di Amici dei Bambini, dichiara: “Questo documento costringe migliaia di bambini a rinunciare per sempre ad un famiglia. È inammissibile che non si sia pensato come il sentirsi figlio rappresenti il primo ed inviolabile diritto che dobbiamo garantire ad ogni bambino in qualunque parte del mondo viva.”
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