Professioni
Servono 230mila laureati stem. Al via un tour per ingaggiare gli studenti
Unioncamere e Anpal stimano che, ogni anno, sono introvabili circa 230/240mila laureati, quasi tutti stem. Mission To Future è il nome del progetto di Ntt Data che farà tappa in 11 città per coinvolgere 500 studenti e studentesse e appassionarli a temi come Cybersecurity, Computer Vision, Generative AI, Data&Analytics, 5G, Cloud Innovation
Unioncamere-Anpal stimano che, ogni anno, sono introvabili circa 230/240mila laureati, quasi tutti Stem, vale a dire scientifico-tecnologici. Ingegneri, elettrotecnici, meccanici, sanitari, progettisti, solo per fare alcuni esempi. Ebbene per questi profili le difficoltà di assunzione superano il 60%, con una crescita costante da mesi. Il 14% del fabbisogno di neo-laureati tra 2021 e 2025 riguarderà i soli ingegneri: in pratica serviranno 31-35mila persone all’anno.
Per questa ragione, il potenziamento delle competenze Stem costituisce uno degli aspetti centrali del piano nazionale di ripresa e resilienza. Mission To Future è il nome del progetto di Ntt Data che farà tappa in 11 città per coinvolgere 500 studenti e studentesse appassionati di materie stem. I giovani potranno confrontarsi, vedere applicazioni pratiche di nuove tecnologie e approfondire argomenti che stanno studiando.
Le sedi di Torino, Cosenza, Pisa, Bari, Treviso, Genova, Bologna, Milano, Roma, Napoli e Salerno ospiteranno ragazzi e ragazze per una mattinata di workshop con esperti su differenti temi come Cybersecurity, Computer Vision, Generative AI, Data&Analytics, 5G, Cloud Innovation.
«I feedback ricevuti dai partecipanti a queste prime tappe del nostro tour Mission To Future ci danno conferma che la strada intrapresa nel promuovere un approccio basato sull’ascolto, sulla condivisione e sull’ empatia, sta funzionando. Il nostro modello di crescita si fonda sulla passione che ogni giorno mettiamo per stimolare tutte le nostre persone a sviluppare e assecondare le proprie attitudini».
Occupazione all’86% per laureati stem
Nel 2022, secondo l’Istat, il tasso di occupazione tra i 25-64enni laureati nell’area Umanistica e dei servizi è stato pari al 77,7%, è salito all’83,7% per i laureati nell’area Socio-economica e giuridica. Mentre svetta all’86,0% per le Stem e raggiunge il massimo valore (88,0%) tra i laureati nell’area Medico-sanitaria e farmaceutica.
«Siamo orgogliosi di ispirare e motivare i giovani e le giovani partecipanti che vengono a conoscerci in queste giornate in cui apriamo le nostre sedi per offrire l’opportunità di entrare in contatto con i nostri esperti e capire nel concreto le molteplici possibilità che le nuove generazioni di professionisti digitali hanno a loro disposizione» ha dichiarato Anna Amodio, Head of People&Culture di Ntt Data Italia.
Il calendario del roadshow sarà disponibile qui
Previste mille assunzioni nel 2024
La società prevede nel 2024 mille nuove assunzioni.
In linea con quello accaduto nel 2023: Ntt Data Italia ha assunto in Italia oltre mille talenti e investito come Gruppo 3.6 miliardi di dollari in Ricerca e Sviluppo. Inoltre in Italia è presente uno dei sei Innovation Center, punto di riferimento a livello globale per tutto ciò che concerne le tecnologie emergenti.
I profili più ricercati da Ntt Data, tra gli altri, sono: Business & Digital Advisor; Cybersecurity Advisor; Software Engineer; Data Scientist; Machine Learning Engineer; UX & Service Designer; System, Software e Network Engineer; Data Engineer; Cloud Software Engineer; SAP Digital & Technology Consultant.
L’Italia indietro sulla formazione
«Secondo il Rapporto sullo stato del Decennio Digitale solamente il 46% della popolazione italiana possiede competenze digitali; la percentuale di laureati in ambito ICT è di 1,5%, con una media europea del 4,2% e le donne che abbracciano materie stem sono solamente il 16% in Italia e il 18,9% in Europa», sottolinea Amodio.
All’interno di una tendenza che colpisce l’intero paese, tuttavia, a restare indietro sono soprattutto alcune categorie. Chi è socialmente ed economicamente più vulnerabile, in primo luogo. I dati sugli apprendimenti Invalsi in matematica mostrano come chi viene da una famiglia svantaggiata abbia risultati molto bassi nel 23% dei casi, contro il 6% dei coetanei più fortunati. Allo stesso modo, gli alunni avvantaggiati usano internet molto più spesso per informarsi oppure ottenere informazioni pratiche. In secondo luogo, oggi – nel nostro paese molto più che in altri – resta centrale la questione dei divari di genere. Con bambine e ragazze, che fin dall’inizio del percorso di studi acquisiscono molte meno competenze in ambito scientifico, numerico e tecnologico.
Da quest’anno le Stem sono entrate un po’ più strutturalmente anche a scuola. Il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, in autunno ha varato apposite linee guida: tutti gli istituti, dall’infanzia alle superiori, statali e paritari, sono chiamati ad aggiornare il piano triennale dell’offerta formativa e il curricolo di istituto prevedendo azioni specifiche per rafforzare lo sviluppo delle competenze matematico-scientifico-tecnologiche.
Foto in apertura, Michael Diedzic by Unsplash
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