Non profit

Servizio d’obbligo. Un’idea che fa discutere.

Servizio civile. Una proposta da Luigi Bobba. Almeno sei mesi, sia per i ragazzi che per le ragazze da svolgere nell’ambito del proprio territorio.

di Paolo Manzo

Un sasso nello stagno», così Luigi Bobba, presidente delle Acli, ha definito il suo intervento a Vallombrosa. Che ha rilanciato la proposta d?introdurre in Italia il servizio civile obbligatorio. Un?idea che già fa discutere, Terzo settore e mondo politico. Ermete Realacci, onorevole della Margherita e presidente di Legambiente, è entusiasta all?idea di «Giggi», come lo chiama confidenzialmente. «Sono d?accordo. È una proposta presente nel documento del nostro ultimo congresso. Quando nacque il servizio militare aveva una componente legata alla difesa del Paese in armi. Gli interessi italiani corrispondevano con la sua sicurezza militare. Oggi, invece, i nostri interessi vanno oltre, sono incentrati su convivenza civile, tutela di territorio e patrimonio storico-culturale». Ma che utilità può avere un servizio civile obbligatorio? «Una funzione educativa, che coinvolge anche le donne, per far prestare a tutti un servizio d?interesse collettivo. Si può discutere sulla durata. L?utilità e i campi d?intervento sarebbero enormi: dall?assistenza alle fasce più deboli alla protezione civile». La proposta, quindi, l?appoggerebbe in pieno?«Ci si può lavorare. Parleremo con Bobba e saremo felici di presentarla assieme ad altri». Già ma quando il ?sasso nello stagno? di Luigi Bobba si trasformerà in proposta di legge? Glielo abbiamo chiesto, nella sua abitazione di Cigliano, in provincia di Vercelli. «L?obiettivo», dice, «è coinvolgere il Forum del Terzo settore, vogliamo discutere con il più ampio numero di soggetti possibile, ma credo che in due mesi arriveremo a una proposta di legge». In Parlamento l?obiettivo è di essere il più trasversali possibile, anche perché «mi sembra che in modo frettoloso nella scorsa legislatura sia stato cancellato l?obbligo di un servizio, militare o civile, senza riflettere sulle conseguenze dal punto di vista dell?identità e del legame fra cittadini e istituzioni». Tornare all?obbligo? Don Giancarlo Perego, responsabile dell?area nazionale della Caritas, si dice pronto a sedere attorno al tavolo proposto dal presidente Acli. «Lo faremo volentieri. Per aiutare il servizio civile e l?obiezione di coscienza siamo attenti a ogni forma di ragionamento. Anche perché abbiamo nel settore un?esperienza di 25 anni che ha interessato non meno di 100mila giovani, importante da mettere sul tavolo della proposta». Unica pregiudiziale è che la riforma non sia solo strumentale ai servizi ma che ponga «i giovani al centro». Chi invece pone una pregiudiziale più ?tosta? alla proposta Bobba è Giorgio Vittadini, presidente della Compagnia delle opere. «Ho idea che dovrebbe esserci la possibilità di scegliere tra servizio militare e civile obbligatorio. Non sono d?accordo sul servizio militare di professionisti, né sul fatto che non ci sia nulla». Come prima, quindi? «Ancor di più. Perché un tempo c?era l?obiezione di coscienza e si doveva dimostrare il proprio rifiuto alle armi. Ci dev?esser libertà di servire lo Stato in una delle due forme, anche perché la difesa fa parte di una struttura democratica quando resta legata al popolo». Ma con Bobba, oltre a questo distinguo, Vittadini è d?accordo sull?aspetto di fondo, «che si debba tornare all?obbligo». La posizione dell?esecutivo E il governo? Il ministro per i rapporti col Parlamento, Carlo Giovanardi, è duro ma possibilista nel lungo termine. «Dire oggi che diventa obbligatorio il servizio civile mi sembra fuori dalla realtà. Il Parlamento ha deciso l?abolizione della leva obbligatoria a larga maggioranza e io dico: facciamo la sperimentazione per vedere come funziona a regime il servizio civile volontario e, poi, una classe dirigente saggia, farà le giuste valutazioni». Ma poi Giovanardi ammette che il problema è reale: «Ho una posizione aperta sugli extracomunitari ma l?idea che tra 20 anni il nostro esercito di professionisti e il servizio civile nazionale sia composto solo da extracomunitari, mi spiacerebbe molto. Vorrebbe dire che demandiamo ad altri funzioni centrali come la difesa e la solidarietà, che dovrebbero essere un patrimonio culturale nostro. È questo uno dei rischi reali che derivano dalla volontarietà di servizio, militare e civile». Quindi, a leggere tra le righe, fra un paio d?anni più che la proposta Bobba potrebbe passare la proposta Vittadini. Di nuovo servizio obbligatorio per tutti, militare o civile a scelta, ragazze comprese.


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