Non profit
Servizio civile universale, tempo fino al 30 novembre per i nuovi progetti
Esce il bando annuale per gli enti di progettazione, a cui farà seguito la chiamata 2018 per i volontari. È la prima fase ufficiale del Servizio civile universale, con tre novità: servizio flessibile da 8 a 12 mesi, possibilità in alcuni casi di fare 3 mesi all'estero, apertura a giovani con minori opportunità
di Redazione
C'è tempo da oggi 4 settembre 2017 fino alle ore 14 del 30 novembre per gli enti di servizio civile, iscritti all'albo nazionale e agli albi regionali e delle Province autonome, nonché all'albo degli enti del servizio civile universale, per presentare progetti di servizio civile universale da realizzarsi in Italia e all'estero.
L'Avviso di presentazione dei progetti tiene conto della previsione transitoria del dlgs 40/2017 che prevede all'art. 26 che "fino all'approvazione del primo piano triennale, il servizio civile universale si attua, in via transitoria, con le modalità previste dalla vigente normativa in materia di servizio civile nazionale”, fa sapere l'Ufficio nazionale servizio civile, organo del Dipartimento Gioventù della Presidenza del Consiglio.
L'avviso, analogo nei contenuti a quello per la presentazione di progetti da realizzarsi nel 2017, presenta alcuni elementi di novità con l'introduzione di una fase di sperimentazione del servizio civile universale relativa ai nuovi istituti previsti dal dlgs 40/2017 quali: flessibilità della durata del servizio dagli 8 ai 12 mesi, svolgimento del servizio per un periodo di tre mesi in un Paese UE o in alternativa possibilità di usufruire di tutoraggio per facilitare l'accesso al mondo del lavoro, impiego dei giovani con minori opportunità (vedi scheda in fondo relativa a quest'ultima voce).
La presentazione dei progetti avverrà con le modalità previste dal Prontuario approvato con D.M. 5 maggio 2016 e con quelle indicate nell'Avviso pubblicato nella pagina dedicata. Gli enti di servizio civile iscritti all'albo nazionale e agli albi regionali e delle Province autonome, nonché all'albo degli enti del servizio civile universale che intendono partecipare alla sperimentazione del servizio civile universale devono presentare i progetti esclusivamente al Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale.
I giovani con minori opportunità sono quelli che si trovano in svantaggio rispetto ai loro coetanei per una o più tra le situazioni e difficoltà elencate nella lista esemplificativa che segue. In alcuni contesti tali situazioni e difficoltà impediscono ai giovani un accesso efficiente all’istruzione formale e non formale, alla mobilità e partecipazione transnazionale, alla cittadinanza attiva, all’autonomia decisionale e al coinvolgimento nella società in generale.
-Ostacoli sociali: giovani vittime di discriminazione per sesso, appartenenza etnica, religione, orientamento sessuale, disabilità, ecc.; giovani con deficit nelle capacità sociali o comportamenti antisociali o a rischio; giovani in situazioni precarie; (ex) delinquenti, (ex) dipende nti da alcool o droghe; genitori giovani e/o single; orfani; giovani appartenenti a famiglie disgregate.
-Ostacoli economici: giovani con basso tenore di vita o basso reddito, giovani che dipendono dall’assistenza sociale; disoccupazione o povertà di lungo termine; giovani senzatetto, con debiti o con problemi finanziari.
-Disabilità: giovani con disabilità mentali (intellettuali, cognitive, di apprendimento), fisiche, sensorie o di altro tipo.
-Difficoltà di apprendimento: giovani con difficoltà di apprendimento; giovani che hanno terminato o abbandonato precocemente la scuola; persone sotto-qualificate; giovani con risultati scolastici insufficienti. Differenze culturali: giovani immigrati o rifugiati, o discendenti da famiglie di immigrati o rifug iati; giovani appartenenti a minoranze nazionali o etniche; giovani disadattati dal punto di vista linguistico e culturale.
-Problemi di salute: giovani con problemi di salute cronici, condizioni cliniche o psichiatriche gravi; giovani con problemi di salu te mentale.
-Ostacoli geografici: giovani provenienti da zone periferiche o rurali; giovani che vivono in piccole isole o regioni periferiche; giovani di aree urbane problematiche; giovani che vivono in zone con servizi ridotti (trasporti pubblici limitati, infrastrutture carenti, villaggi abbandonati).
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.