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Servizio civile, un 2016 all’insegna delle novità
Il sottosegretario presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi Bobba, ha spiegato: «il nuovo anno si apre in una prospettiva positiva con l’incremento della dotazione, dei giovani volontari e con nuove idee e progetti come l’istituzione dei “Corpi civili di pace”»
Conferme e novità dal governo per il Servizio civile nazionale. I nuovi bandi per il 2016, l'impegno per contribuire al sostegno dell'Anno giubilare, i Corpi civili di pace e la cooperazione internazionale, in sintesi. Le hanno comunicate oggi in conferenza stampa Claudio De Vincenti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e Luigi Bobba, sottosegretario presso il ministero del Lavoro e delle politiche sociali.
«Il 2016 si apre in una prospettiva positiva – ha detto De Vincenti – le dichiarazioni del Presidente del Consiglio sulla centralità del Servizio civile Nazionale, quale opportunità offerta a migliaia di giovani di contribuire alla difesa dei valori fondativi della Patria, con l’impegno in esperienze di cittadinanza attiva di solidarietà e di inclusione sociale, si sono tradotte in un incremento della dotazione del Fondo Nazionale per il SC pari a 100 milioni di euro (nella “legge di stabilità”). Grazie a queste risorse nel 2016 potranno essere mantenuti i livelli di partenza del 2015, cioè l’impiego complessivo di 38mila giovani volontari che poi – secondo i numeri forniti – sono diventati quasi 50 mila».
«Abbiamo mantenuto una stima prudenziale – ha precisato Bobba – ma abbiamo buone ragioni per credere che, riuscendo a intercettare altre risorse, anche quest’anno supereremo il numero di partenza». Un lavoro che ha portato al «picco più alto da quando – 15 anni fa – è entrata in vigore la Legge che ha istituito il Servizio civile nazionale», ha precisato inoltre il sottosegretario.
Sono 49.412, infatti, i volontari avviati o in fase di avvio. Hanno cominciato il servizio 35.673 (di cui 586 all'estero); altri 4.084 saranno avviati nei primi tre mesi del 2016, gli ultimi successivamente; gli enti accreditati 14.991, i progetti presentati 8759.
Il tutto con una disponibilità di risorse nel 2015 (derivanti da Fondo nazionale servizio civile, Garanzia Giovani, accordi di programma con altre amministrazioni, Expo 2015 e Corpi civili di pace) pari a euro 268.863.784.
«Oggi le domande per il servizio civile superano le 70mila», insiste Bobba, «vorremmo arrivare a dare la possibilità di svolgerlo a tutti coloro che lo richiedono, per arrivare a quel principio del Servizio civile universale di cui più volte ha parlato il Presidente del Consiglio. Perché I giovani, se offri loro una possibilità, la colgono sul serio».
Ma per raggiungere un obiettivo così importante occorre molto lavoro e la capacità di incrociare e mettere in campo altre risorse economiche, nuove idee e progetti.
Che non mancano.
Il più importante, sperimentale e pronto al via, è l’istituzione dei “Corpi civili di pace”. «Speriamo che la Corte dei Conti ci faccia il regalo di darci entro fine anno il decreto approvato e ci consenta così di far partire i primi bandi», afferma Bobba. Duecento giovani saranno impegnati in zone a rischio (46 Paesi in un elenco previsto dal MAECI, che vanno dall’Angola al Vietnam), per promuovere la solidarietà e la cooperazione a livello nazionale e internazionale, con riguardo alla tutela dei diritti sociali, i servizi alla persona, l’educazione alla pace fra i popoli, «in aree di conflitto, a rischio di conflitto o post-conflitto, o di emergenza ambientale». Un lavoro delicato, quindi, che richiede: a) la costituzione di progetti secondo caratteristiche e modalità indicate nel prontuario approvato con decreto il 14 dicembre scorso; b) la formazione rafforzata e specialistica dei giovani ammessi, effettuata dall’ente o dall’organizzazione proponente anche in partenariato con centri studi o di ricerca, università o altri organismi aventi le competenze; c) la tutela e la sicurezza dei giovani in servizio affidata agli enti presso i quali i giovani prestano servizi, con il rispetto delle indicazioni fornite dalle rappresentanze diplomatiche o dagli uffici consolari. Sarà costituito un apposito Comitato, presieduto dal capo del Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale con compiti di monitoraggio e valutazione sulla sperimentazione.
Sulla scia del buon risultato di Expo 2015, pur consapevoli della profonda diversità dei due eventi, si è inoltre progettato l’impegno di 750 giovani per il servizio al Giubileo straordinario della Misericordia, per attività di accoglienza e orientamento nei punti di arrivo dei pellegrini, nel luoghi delle manifestazioni religiose, in luoghi sacri, musei e biblioteche, siti archeologici e in altre strutture di rilevanza artistica presenti nella Capitale, in particolare per aiutare pellegrini in difficoltà e disabili, per soccorso sanitario e supporto alla protezione civile.
L’altra novità è lo stanziamento che il governo ha predisposto, di 500 milioni di euro, per il recupero delle periferie, indicando la possibilità di utilizzare il servizio civile per ricostruire e rammendare quei legami necessari per una comunità che si è frammentata, recuperando inclusione e coesione sociale. E lo strumento del servizio civile dei giovani può essere un'opportunità importante.
Infine, la cooperazione con progetti internazionali (al via già due, uno con Gran Bretagna e Francia, l’altro con la Francia) in uno scambio che si appoggerà sulle associazioni che operano nel campo del servizio civile, nonché sulla rete di gemellaggi fra comuni e sarà concentrato negli ambiti dell’accoglienza ai rifugiati, della protezione dell’ambiente e della cultura. Un modo concreto e significativo per tentare l’avvio anche del Servizio civile europeo rigenerando quella coesione europea di cui si avverte sempre più la mancanza.
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