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Servizio civile, Spadafora: “Nessun taglio al Fondo, ma mi impegno a trovare risorse aggiuntive”

Sollecitato da Vita.it e dagli enti il sottosegretario in quota 5 Stelle risponde con una lettera aperta, (senza per ora accettare il contraddittorio di un'intervista): «I dati presentati confermano quanto ho dichiarato nell’incontro con i membri della Consulta dello scorso 2 ottobre, ossia che saremmo partiti da un quadro tutt’altro che roseo (stabilito dal precedente Governo e non da quello attuale), ma che mi sarei speso per allargare il budget»

di Vincenzo Spadafora

Il Servizio Civile Universale è una straordinaria opportunità di impegno e partecipazione per i giovani che vivono nel nostro Paese. Dai comunicati e dalle dichiarazioni di questi giorni, rilevo un difetto di allineamento rispetto al lavoro che si sta portando avanti. Provo, allora, ad essere più esplicito, rispondendo, punto per punto, alle perplessità legittimamente avanzate, per dissipare ogni dubbio. Per l’importanza del tema, vi ho fin da subito dedicato un’attenzione convinta e appassionata, provando a razionalizzare il complesso passaggio alla riforma approvata dal precedente Governo. Ho voluto confrontarmi con i membri della Consulta Nazionale per il Servizio Civile per mettere a sinergia le sensibilità sviluppate dai diversi attori che compongono il complesso sistema, ma anche per segnalare l’impellenza di un cambiamento che, con i giovani e attraverso i giovani, sia in grado di incidere effettivamente sulle comunità.

La legge di bilancio in discussione alla Camera non prevede alcun taglio significativo per il 2019. In sostanza, si conferma quanto stanziato dal precedente Governo (152.272.678 euro, che, con una riduzione di circa 4.000.000 euro, dovuta ai tagli per il contenimento della spesa pubblica applicati a tutte le amministrazioni centrali nell’ambito della manovra di bilancio, sono diventati 148.145.320 euro).

Nella tabella che segue, si rappresentata la situazione del Fondo servizio civile nazionale a partire dal 2014. In particolare, nella prima colonna, sono evidenziate le previsioni iniziali da legge di bilancio, nella seconda colonna, sono riportati gli incrementi intervenuti durante l’esercizio e, nella terza, è indicato il totale degli stanziamenti utilizzati per l’avvio in servizio dei volontari.

Dalla lettura della tabella, emerge così, ad esempio, che, nel 2017, a fronte di una previsione iniziale da legge di bilancio di poco più di 110 milioni di euro, grazie a stanziamenti successivi, nonché alla disponibilità di fondi europei e/o provenienti da altre amministrazioni, si è arrivati a complessivi 286 milioni di euro.

Anche per il 2018, erano inizialmente previsti poco meno di 180 milioni di euro, i quali, con gli stanziamenti derivati dalla legge di assestamento di bilancio del 2017 non utilizzati nell’anno di riferimento e con i risparmi derivanti dalle precedenti programmazioni, sono diventati circa 300 milioni di euro, al netto delle riduzioni dovute alle misure di contenimento della spesa pubblica.

I dati presentati (peraltro da tempo disponibili sul sito del Dipartimento) confermano quanto ho dichiarato nell’incontro con i membri della Consulta dello scorso 2 ottobre, ossia che saremmo partiti da un quadro tutt’altro che roseo (stabilito dal precedente Governo e non da quello attuale), ma che mi sarei impegnato a trovare fondi aggiuntivi per il 2019.

Quanto alla Consulta nazionale per il servizio civile, i precedenti componenti sono decaduti, per effetto di legge, il 17 ottobre 2018. Tuttavia, non è stato possibile insediare la Consulta nazionale per il servizio civile universale prevista dal DLgs 40/2017, in quanto la nuova disposizione individua i rappresentanti degli enti mediante il nuovo Albo di servizio civile universale. Tale albo, come è noto, non è ancora operativo, essendo ancora efficaci, fino al 5 maggio 2018, i previgenti albi. È un’altra complicazione del passaggio dal vecchio al nuovo servizio civile. Abbiamo trovato una soluzione che consenta di mantenere operativo, nel momento di massimo utilità (quello della scrittura delle nuove regole), l’organismo di consultazione e confronto. A stretto giro, infatti, verranno chieste agli enti e alle amministrazioni le designazioni dei rappresentanti che siederanno nella nuova Consulta, ai quali si aggiungeranno i rappresentanti eletti dai volontari. In quest’ambito, l’obiettivo è avere una consulta che disponga di strumenti idonei ad implementare la semplificazione, la snellezza, la trasparenza e la capacità di creare progettualità di valore del sistema servizio civile.

In questo contesto, si è posto anche il tema del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI). Si tratta fondo europeo per il 2014/2020 a sostegno del Programma Nazionale dell’Italia che prevede, tra le altre cose, anche la promozione di progetti di servizio civile che impieghino giovani titolari di protezione internazionale ed umanitaria. L’Autorità responsabile del Programma è il Ministero dell’Interno, mentre il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è l’Autorità delegata allo svolgimento delle funzioni di gestione ed attuazione di interventi. Inizialmente, sulla base dell’Accordo stipulato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale con i due Ministeri, l’intervento per il servizio civile prevedeva risorse FAMI per la copertura, nel 2018, di 3.000 posti da volontario. Tuttavia, gli enti hanno presentato progetti per soli 203 giovani (diventati poi 190) ed è stato, pertanto, necessario rimodulare l’originaria proposta, riducendo a 1.700.000 euro i fondi necessari alla copertura. Non è stato invece possibile prevedere risorse FAMI nel recente Avviso agli enti di presentazione progetti per il 2019, non certo per disinteresse mio o del Dipartimento, ma perché gli Accordi sottoscritti prevedevano impegni di risorse soltanto per il 2018.

È chiaro che stiamo vivendo una fase nuova, che, per il servizio civile, è l’effetto delle scelte del precedente Governo, peraltro non sempre felici. In ogni caso, è un momento di transizione ed è auspicabile che tutti gli attori colgano l’occasione per innovare. Sia nella strategia, sia nelle modalità operative, sia ancora, ove occorra, nella propria stessa fisionomia. Dobbiamo fare in modo che la scelta di servire per il bene comune sia sempre un’opportunità di crescita professionale e personale. Purtroppo, ancora accade che l’esperienza del servizio civile deluda questa aspettativa e possa generare, addirittura, diffidenza verso il mondo degli adulti. Per questo, nella nostra visione, il servizio civile è anche punto di ascolto privilegiato dei ragazzi: dobbiamo metterli in condizione di raccontarci aspettative, ambizioni e progetti, ma anche di segnalarci disfunzioni e potenzialità di ottimizzazione del sistema.

Il Governo sta affrontando la sfida dell’innovazione con linee d’azione diverse, ma coordinate. Innanzitutto, abbiamo iniziato a ragionare con una prospettiva di lungo periodo sull’impianto stesso della programmazione, convinti che sarà la chiave di volta del Servizio civile universale. Può sembrare scontato, ma già la ciclicità dei bandi e dei progetti dimostra che tale approccio non è finora mai stato preso in considerazione. A breve, coinvolgeremo i diversi attori del sistema per poter disporre di tutti gli elementi di valutazione. Stiamo poi individuando soluzioni organizzative ed operative per ridurre drasticamente i tempi della valutazione dei progetti, accelerare l’avvio in servizio dei volontari e mettere a regime le diverse fasi di governo del sistema.

I dati che abbiamo al momento a disposizione – grazie all’azione di rilevazione che stanno compiendo gli enti in questi giorni – confermano la grande domanda di servizio civile da parte dei giovani (le richieste sono più del doppio dei posti disponibili), eppure non sempre domanda e offerta si incontrano. Stiamo individuando, per quest’anno, una modalità operativa provvisoria, ma, anche in questo caso, occorre individuare una soluzione strutturale ‘a monte’, per non doversi più occupare delle disfunzioni che, arrivano ‘a valle’ moltiplicate dal grande numero di soggetti coinvolti.

Già nel prossimo mese, alcune migliaia di volontari selezionati con il bando di agosto scorso inizieranno il servizio. Monitoreremo tutta la loro esperienza, senza dimenticare mai che i protagonisti sono loro, i nostri giovani, e il compito di tutti noi è quello di costruire le condizioni ottimali affinché possano essere buoni cittadini di questo Paese.

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