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Servizio civile: senza leggi regionali è a rischio paralisi

Dalla Scuola Sant'Anna di Pisa una valutazione sullo stato del servizio civile: troppo grave il ritardo normativo delle Regioni

di Benedetta Verrini

Solo l’Emilia Romagna ha già una legge regionale (per altro impugnata dal Governo davanti alla Corte Costituzionale) sul Servizio civile come previsto dal decreto legislativo 77/2002. La Toscana sta predisponendo una propria legge, e a Pisa è stata presentata anche una bozza della Sardegna.     E’ questo il grave ritardo denunciato alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dove si è svolto un convegno su ‘Quale legislazione regionale per il servizio civile?’, organizzato dalla Fondazione Zancan, in collaborazione con la Scuola S.Anna, con l’Ateneo pisano e con l’Ufficio nazionale per il Servizio Civile.     Un ritardo grave che, secondo Emanuele Rossi, docente di diritto costituzionale alla Scuola S’Anna, potrebbe aggravare quei ritardi registrati in precedenza a livello nazionale. Qualora le leggi regionali non vengano approvate entro la fine dell’anno, infatti, ?anche in considerazione delle elezioni della primavera 2005 – ha spiegato Rossi -, il rischio è che l’applicazione della normativa nazionale, già slittata dal 30 giugno 2004 al 1 gennaio 2005, parta con gravi carenze?.     Problemi che, come è stato sottolineato anche da Giuseppe Pasini, presidente della Fondazione Zancan, e da Licio Palazzini, presidente dell’Osservatorio nazionale, potrebbero aggravarsi vista la diminuzione ?di 30.000 giovani in servizio nelle diverse associazioni e gruppi di volontariato?.     Problemi resi ancora più gravi da una diminuzione delle risorse nazionali. Eppure, come ha spiegato ancora il professor Emanuele Rossi, le Regioni hanno la possibilità di fare propri i principi generali della legge nazionale, e di ampliarla ?come ha fatto l’Emilia Romagna che, nella sua legge estende la possibilità del Servizio Civile anche ai minori di 18 anni, ai cittadini stranieri e agli anziani?.     Nel corso dell’incontro a Pisa è tornata di attualità un’altra delle carenze già più volte segnalate dalle associazioni e dalle istituzioni che, fino ad oggi, hanno usufruito dei giovani che, al servizio di leva preferivano l’obiezione di coscienza, e di coloro che negli ultimi due anni hanno già svolto il servizio civile previsto dalla legge del 2001.     C’è infatti pochissima informazione sul Servizio civile, sia su dove si può fare, sia sui benefici (uno stipendio, se pur minimo, mensile; l’acquisizione di titoli spendibili anche per concorsi nel pubblico e nel privato; la possibilità di avere dei ‘creditì da spendere nella carriera di studenti).     In realtà anche la pubblicità è un compito che spetta alle Regioni, ma in assenza di leggi specifiche, è chiaramente difficile che ai giovani vengano presentate le possbilità garantite da una legge nazionale ancora troppo poco conosciuta.     Da Pisa, quindi, parte un nuovo appello alle Regioni perchè entro il 2004 approvino le proprie leggi, o almeno presentino decreti che possano consentire ai giovani di tutta Italia di poter usufruire di una legge che li riguarda tutti.


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