Famiglia

SERVIZIO CIVILE. Quali i veri numeri di ciechi e grandi invalidi?

Interrogazione alla Camera della deputata della Lega nord Erica Rivolta per chiedere maggiore trasparenza: "Al Sud va il 68% dei 1.422 posti del bando, ma quanti sono i ciechi per ciascuna regione e quali sono i metodi di verifica dell'Unsc?"

di Redazione

“Qual’e, per ciascuna regione, il numero di ciechi che necessita di accompagnatore in servizio civile per ragioni di lavoro, motivi sanitari, svolgimento di attività sociali? In quanti casi chi certifica l’attività sociale coincide con l’ente titolare del progetto di Scn? Quali le verifiche dell’Ufficio nazionale servizio civile (Unsc) per accertare la sussistenza delle condizioni stabilite dalla legge?”. Queste le domande dirette che la deputata della Lega nord Erica Rivolta ha rivolto alla Camera dei deputati nella seduta dello scorso 5 gennaio, attraverso un’interrogazione parlamentare (che si può scaricare in alto a sinistra).

“Nel bando straordinario del 5 settembre 2008, ben 1.422 posti su 1.476 hanno riguardato l’accompagnamento di ciechi e grandi invalidi, per un impegno dello stato di 10 milioni di Euro”, afferma Rivolta, “dai dati online dell’Unsc si vede come il 68% dei posti sia stato assegnato a regioni del Sud, contro il 20,9 del Centro e il 10,8 del Nord”. Il problema, secondo la deputata del carroccio, è che non si trovano da nessuna parte gli elenchi suddivisi per regione e tipologia del servizio richiesto per l’accompagnamento. E, per quanto riporta, sembra non esserci chiarezza nemmeno su “quali e quante attività abbia posto in essere l’Unsc, nella fase di valutazione dei progetti, al fine di verificare la sussistenza delle condizioni stabilite dal comma 2, articolo 40 della legge n. 289/2002 al fine dell’assegnazione di un accompagnatore al singolo cittadino disabile”. Domande precise, quelle della deputata della Lega, alle quali, a oggi, non è ancora prevenuta una risposta scritta.


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