Cultura

Servizio civile, pubblicato il bando 2008. Critici gli enti

Iscrizioni aperte fino alle 14:00 del 7 Luglio. Insoddisfatte le associazioni. Casini (Cnesc): «Pochi posti, rischiamo una guerra tra poveri»

di Redazione

È uscito sul sito dell’Ufficio Nazionale (www.serviziocivile.it) il bando 2008 per il servizio civile. I posti disponibili sono 33.006, a cui si vanno ad aggiungere i 1.098 ottenuti dall’Amesci vincendo il ricorso sul bando 2007. Le domande dovranno essere presentate entro le 14:00 del 7 luglio. Saranno poi gli enti a selezionare i candidati.

Per tutti i giovani interessati ad una esperienza di volontariato, il portale offre l?opportunità di utilizzare un motore di ricerca per selezionare i progetti più consoni alle proprie attitudini. È possibile anche scegliere l?area geografica d?interesse in cui svolgere l?attività

Per avere informazioni basta chiamare il call-center all?848-800715. Nei prossimi giorni, infine, partirà l’annuale campagna di sensibilizzazione promossa dall’Ufficio. Il nuovo spot, molto simile a quello dell?anno scorso, manterrà lo slogan «Servizio civile. Un anno da non perdere»

Licio Palazzini, presidente della Consulta: «Pochi posti e poco controllo della qualità»
Ma il basso numero di posti messi a disposizione non ha mancato di attirare critiche. «Contando il migliaio di posti ottenuti da Amesci per il ricorso sul bando del 2007 ? afferma Licio Palazzini, presidente della consulta per il servizio civile – i poco più di 33mila posti messi a disposizione dall?Ufficio nazionale sono pochi. È il numero più basso dal 2004»

Secondo Palazzini la colpa sarebbe da attribuire alla mancanza di fondi. A Febbraio si parlava di 39.000 volontari. Poi il governo Prodi ha congelato 33 milioni di euro già messi a disposizione nella Finanziaria 2008 e i posti sono scesi drasticamente.

«Il sottosegretario Giovanardi ha detto di voler ripensare il Servizio Civile ? afferma Palazzini ? l?importante è che oltre ad aumentare le risorse il nuovo esecutivo inizi a verificare i risultati» Secondo una ricerca commissionata dall?UNSC all?Università Statale di Milano ed uscita ad Aprile, molti enti accreditati a ricevere i volontari non hanno messo in atto gli investimenti necessari per valorizzare i propri progetti. Secondo Palazzini «Questa mancanza ricade sui giovani, che vivranno una esperienza di basso livello e non l?apprezzeranno»

Il presidente critica anche la gestione delle ?classi? in cui sono suddivisi gli enti: «Per la prima classe ? le cui organizzazioni non hanno tetti massimi né per il numero di progetti da presentare né per quello di volontari da richiedere – è obbligatorio un rapporto annuale sulle attività svolte. I dati dicono che solo una quindicina lo presentano regolarmente. Chi non lo fa dovrebbe essere declassato. È l?unico modo per indirizzare i soldi verso chi li merita»

Fausto Casini, presidente del Cnesc: «Più volontari per renderli cittadini migliori»
«Questi forti tagli rischiano di creare un contenzioso tra le varie associazioni. Se molte di queste faranno ricorso c?è il rischio di una paralisi del sistema. La mia paura è che ciò porti sia le organizzazioni, sia lo stesso stato, a smettere di interessarsi e di investire nel servizio civile» A lanciare l?allarme è Fausto Casini, presidente della Conferenza nazionale degli enti del servizio civile.

Per Casini l?aumento dei fondi per la difesa e il calo di quelli per il servizio civile sono la prova della volontà di chiudere quest?ultimo per destinare tutto il denaro alle spese militari «Il governo deve dimostrare di credere in questa attività. Sembra quasi che lo stato usi i volontari per riempire i buchi nell?assistenza sanitaria o nel sociale. Così perdiamo di vista l?obiettivo primario: educare i giovani ad essere cittadini attivi e responsabili»

«Pochi posti per i volontari obbligano gli enti a scegliere quelli più preparati ? ha concluso il presidente – Ma se vengono scelti solo e ragazzi già molto motivati, che hanno alle spalle altre esperienze, si crea un?élite chiusa. Per questo servirebbero molti più posti. Per dare a tutti un?opportunità, anche a chi è più titubante all?idea di dedicare un po? del suo tempo agli altri».

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