Politica

Servizio civile, l’anno della riforma

Nel 2009 fra i 20 e 30mila volontari. Ma soprattutto la riforma della legge istitutiva del 2001

di Redazione

Fra i 20mila e i 30mila avvii nel 2009. 40mila a partire dal 2010. Con  questi due impegni il sottosegretario delegato, Carlo Giovanardi mette  la parola fine a quella che lui stesso definisce «la fase pioneristica  del servizio civile». Ma soprattutto caccia lo spettro di un anno a zero  volontari che incominciava ad aggirarsi sempre più minaccioso dopo la sforbiciata  della Finanziaria tremontiana, che aveva lasciato sul piatto del fondo  nazionale 171 milioni di euro, il 42% in meno rispetto alla stagione precedente. Ma  come si arriva ai numeri annunciati dal senatore azzurro? La principale  freccia all’arco di Giovanardi è un breve passaggio del decreto anti crisi  pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 29 novembre, che all’articolo  4 ter stabilisce che «dal primo gennaio 2009 cessa a carico del Fondo nazionale  del servizio civile qualsiasi obbligo contributivo per il periodo di servizio  civile prestato dai lavoratori avviati dal primo gennaio 2009». «In altre  parole», chiarisce Giovanardi, «ci sgraviamo del 25% del costo-volontario,  tanto più che i contributi Inps coprivano i giovani per appena 4 mesi su  12 e solo nel caso avessero successivamente sottoscritto un contratto da  co.co.co per almeno 3 anni».

Un’operazione che, sottratti i costi di funzionamento  dell’Ufficio nazionale, potrebbe liberare almeno 40 milioni di euro.  Forse qualcosa in più, visto che Giovanardi proprio a Vita annuncia che  procederà «con molta, molta calma al pagamento delle rate mancanti dei  contributi Inps». Sul bando 2009 verranno poi destinati anche altri 42  milioni di euro. Pari al residuo del fondo nazionale non impegnato a coprire  il finanziamento del bando 2008. In tutto, quindi, 82 milioni di euro.  Largamente sufficienti a sostenere i primi tre mesi di servizio (ottobre,  novembre e dicembre) di 30mila giovani, che andrebbero a pesare sul bilancio  2009. Ma non è tutto. Ancora Giovanardi: «Altre risorse arriveranno dal  fondo indistinto della presidenza del Consiglio». Il sottosegretario non  si sbilancia sulle cifre. Ma anche su questo versante è lecito attendersi  qualche buona notizia. Poi c’è il capitolo Regioni. Dopo la Lombardia anche  la Campania, con due milioni di euro, ha deciso di contribuire al fondo  nazionale. Una strada che Giovanardi invita “caldamente” a seguire.

Il  2009 infatti sarà l’anno della riforma dell’impianto disegnato dalla legge  istitutiva del 2001. «Non sarà più sostenibile», interviene Giovanardi,  «la posizioni di quelle Regioni che pretendono di avere volontari senza  investire un centesimo sul servizio civile nazionale, privilegiando i servizi  regionali». Se il traguardo sono le 40mila posizioni – «una cifra che dovrà  andare a regime in modo che gli enti non debbano più vivere il bando come  un terno al lotto» – però, sempre nel piano Giovanardi, «anche i grandi  enti con bilanci da decine di milioni di euro e centinaia di ragazzi in  servizio dovranno impegnarsi nel cofinanziamento del sistema», che invece  non riguarderà «le piccole realtà e associazioni con mission strategiche  come la cura dell’Alzheimer o la raccolta del sangue». 

Niente riserva per i ciechi.
La riforma del servizio civile non prevede una “riserva speciale” per i ciechi e i grandi invalidi. Nell’ultimo bando, per volontà dell’ex ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, questa quota era stata alzata dal tradizionale 2% dei volontari avviati  al 4%. Ora lo stop di Giovanardi: «Mai più riserve e mai più un bando speciale come quello di Napoli».        

www.serviziocivile.it

 

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