Politica

Servizio civile, la Lega va alla guerra

A firmarle è l'onorevole Erica Rivolta: nel mirino la gestione dell'Ufficio nazionale. Accusato di incongruenze e favoritismi

di Redazione

Se finora la battaglia sul servizio civile fra Carlo Giovanardi e Lega Nord si era combattuta all’arma bianca, d’ora in poi non sarà più così. L’attacco della deputata del Carroccio Erica Rivolta (la stessa che ha depositato in Parlamento una proposta di riforma del comparto alternativa a quella del sottosegretario del Pdl) è senza precedenti.
Lo scorso 28 settembre la parlamentare di Erba, supportata dal collega Nicola Molteni, ha presentato a Montecitorio la bellezza di 20 interrogazioni a risposta scritta, 16 delle quali sono state ammesse, mentre per tre è stato chiesto un supplemento di documentazione che la Rivolta ha già fatto pervenire. Un’interrogazione è stata invece respinta perché riguardava un ente iscritto a un albo regionale e quindi non di competenza dell’amministrazione centrale. Rimane però il dato politico. La Lega, ormai è acquisito, ha deciso di schierare l’artiglieria pesante contro la gestione Giovanardi e contro il suo braccio operativo, il direttore dell’Unsc, Leonzio Borea. A lui si addebitano tutta una lunga serie di incongruenze che, in alcuni casi, tirano in ballo anche alcuni enti, e che, agli occhi del Carroccio, lo renderebbero ormai “unfit” a guidare la macchina del servizio civile. Qualche esempio? La Rivolta segnala che su YouTube compaiono alcuni filmati sulle giornate di formazione dell’ente Expoitaly in cui risulta evidente che gli incontri tenutisi fra il 2009 e il 2010 vengono svolti in aule con diverse decine di giovani, quando il numero massimo di volontari per classe è di 25 ragazzi. Altro ente coinvolto è Libera Civitas accusata di fatto di essere un ente territoriale pur essendo iscritta all’albo nazionale. Nel mirino leghista finiscono anche l’Unitalsi per l’attività eccessivamente autoreferenziale dei suoi volontari a Lourdes e l’Unpli a cui l’interrogante addebita una sospetta somiglianza dei progetti approvati. Ma l’elenco non finisce qui. Un progetto dell’Amesci, quello denominato «Informaanziani», costruirebbe «un evidente spreco di risorse pubbliche». Un caso analogo è riconducibile a quello dell’Officina dei colori dell’ente Novacomunicazioni. In un altro documento viene invece puntato il dito sulla Focsiv, accusata di venir premiata al di là delle sue capacità di copertura delle posizioni.
Le interrogazioni parlamentari non sono atti giudiziari e quindi le asserzioni dell’onorevole leghista sono tutte da verificare. Quella che è certa è la volontà del Carroccio di mettere con le spalle al muro Giovanardi e Borea, accusati di selezionare i progetti con sistemi poco trasparenti, tali da favorire in particolare gli enti meridionali a scapito di quelli del Nord.


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