Economia

Servizio civile: l’impegno di Federsolidarietà

La politica delle “porte aperte” a chi desiderava provarci ha pagato. E oggi la federazione ha stilato una Carta di principi

di Redazione

Era l?agosto 2001 quando l?Ufficio nazionale per il servizio civile decise di dare vita a una fase sperimentale del servizio civile nazionale, in attesa della normativa di attuazione. E fu allora che a Federsolidarietà sembrò la scelta più ovvia quella di essere fra gli enti che avrebbero partecipato al primo bando di servizio civile nazionale su base volontaria in Italia. A quasi due anni di distanza per la federazione è arrivato il momento di far comprendere a fondo le ragioni di quella scelta. Federsolidarietà è impegnata dal 1985 con Confcooperative sui temi dell?obiezione di coscienza e del servizio civile; e fin dagli anni 90 era fra i primi dieci enti in Italia per numero di obiettori impegnati in servizio civile. «Abbiamo impostato il nostro lavoro credendo che gli enti fossero al servizio dei cittadini chiamati a svolgere il diritto-dovere della difesa della patria», spiega Davide Drei, responsabile dell?ufficio Servizio civile di Federsolidarietà. «È per questo che abbiamo deciso di non ricorrere in misura considerevole alle segnalazioni nominative: le caratteristiche proprie dei progetti e delle cooperative sociali ci hanno permesso di applicare anche agli obiettori il principio della porta aperta, applicato a chiunque voglia essere parte attiva delle nostre imprese sociali multistakeholders». Drei sottolinea come Federsolidarietà sia stata uno dei primi («e pochi») enti a stilare una Carta dei principi dell?obiezione di coscienza e del servizio civile e farla sottoscrivere alle strutture che volevano impiegare i giovani. «Siamo convinti che il servizio civile su base volontaria sia diverso dall?obiezione di coscienza: ne raccoglie il testimone e i valori ma è ?altro?». Due le differenze sostanziali: nessuno è obbligato a svolgere il servizio, ma lo sceglie, scegliendo anche l?ente e il progetto. E poi il servizio civile è aperto alle ragazze.


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