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Servizio civile in crisi. Basterà uno spot?

Parte la prima campagna di informazione. Sulla quale però gravano ritardi e inadempienze. E mancano fondi

di Barbara Fabiani

Che brutto effetto se il servizio civile volontario dovesse sbocciare sul cadavere vilipeso dell?obiezione di coscienza. Perché è questo che sta rischiando di accadere. Proprio in questi giorni la presidenza del Consiglio sta diffondendo una campagna d?informazione sul servizio civile (volontario e obiezione) al costo di 3 miliardi delle vecchie lire. È la prima volta che viene realizzata, malgrado la legge lo prevedesse e le associazioni lo abbiano ripetutamente richiesto. Ma ci sono altri aspetti in drammatico ritardo, alla vigilia della abolizione della leva (forse anticipata al 2004). A cominciare dalla situazione dei congedi «per decorrenza dei termini». Nel 2000 sono stati 4.259 i ragazzi messi in congedo perché erano decorsi i 9 mesi massimi tra la domanda e l?eventuale assegnazione; un numero che è salito a 7.169 lo scorso anno. Domande ?dimenticate? dall?amministrazione pubblica. Per il 2002 si prevedono circa 80mila domande e la Difesa stima in 14mila i congedi, per decorrenza dei termini e per mancanza di fondi. Eppure, nel 2001, oltre il 30% degli enti lamentava di non aver avuto la completa copertura. Altri impegni di legge non assolti: la formazione degli obiettori, mai finanziata adeguatamente; e così anche l?aggiornamento per i responsabili degli enti. Venuta meno anche la realizzazione di sedi periferiche dell?Ufficio nazionale. E manca a tutt?oggi il regolamento amministrativo. Completamente disatteso poi l?articolo che, novità assoluta in una normativa di difesa, introduceva la sperimentazione di forme di difesa non violenta. «Benissimo le campagne di informazione, ma la prima via di comunicazione è quella esperienziale», dice Massimo Paolicelli, presidente di Aon – Associazione obiettori non violenti. «Che incoraggiamento potrà dare un obiettore svilito a un aspirante volontario?». L?Aon chiede «rispetto per il servizio civile», con un appello rivolto al ministro e al direttore dell?Ufficio, Guido Bertolaso, che si può sottoscrivere al sito www.obiettori.org.


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