Formazione

Servizio civile, gli avvocati dell’immigrato contro il blocco

Asgi e Avvocati per niente: «Non si può fermare il bando: si facciano fartire i volontari»

di Daniele Biella

“L’auspicio è che lo sblocco delle partenze sia una questione di ore, al massimo pochi giorni”. Porta una boccata d’ossigeno la rivelazione che fa a Vita.it Paolo Molinari, direttore vicario dell’Unsc, Ufficio nazionale servizio civile, in merito alla sospensione attuale di tutti gli invii di giovani in Servizio civile in Italia e all’estero. Ovvero 18 mila persone che, a causa della sentenza del Tribunale di Milano della scorsa settimana (leggi qui) sul ricorso intentato da un cittadino pachistano che vive in Italia, escluso dalla selezioni perché senza cittadinanza italiana, si sono trovate da un giorno all’altro al palo, senza la possibilità di  iniziare il servizio presso l’ente di riferimento. L’anticipazione di Molinari trova conferma anche da parte di Giovanni Grasso, portavoce del ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi, raggiunto al telefono nel primo pomeriggio di oggi da Vita.it.

Vita: Come si sta evolvendo la situazione?

Paolo Molinari: Non ci sono riscontri concreti ma sono ottimista che verrà trovata una soluzione a breve, quantomeno per la questione del blocco degli invii. Sto parlando di 2-3 giorni, al massimo dieci, quindi a ridosso della data dell’1 febbraio, quando sarebbero dovuti partire i prossimi volontari.

Vita: Da dove viene il suo ottimismo?

Molinari: Premetto che il mio è un auspicio. Mi sembra di capire che ci sia uno spiragli per arrivare a un’udienza al Tribunale sul ricorso che abbiamo presentato in tempi brevissimi. E che in tale udienza almeno la parte relativa alla sospensiva della sentenza del Tribunale di Milano possa venire accolta, permettendo così ai volontari di partire il prima possibile. Sottolineo che questa è anche la nostra speranza: capiamo benissimo il disagio di ragazzi ed enti di questi giorni.

Vita: Per l’1 febbraio 2012 i giovani stanno organizzando una manifestazione a Roma, ne è al corrente?

Molinari: Certo, come sono al corrente di molte loro situazioni difficili, soprattutto di chi per fare il servizio civile ha rinunciato al posto di lavoro o ha chiesto l’aspettativa. All’Ufficio nazionale stanno arrivando decine di mail al giorno, c’è molta delusione, nel rispetto della sentenza e nella comprensione che il ricorso presentato dal ragazzo pachistano sia una cosa legittima. I giovani sono d’accordo con lui, però allo stato attuale, giustamente la loro priorità è partire. Chiediamo loro, pur in questa difficile situazione, la pazienza che fa di loro dei buoni cittadini.

 

L’ASGI CHIEDERA’ LA SOSPENSIONE DEL PROVVEDIMENTO

Intanto anche l’Asgi e Avvocati per niente, le associazioni che avevano seguito e vinto il ricorso al tribunale di Milano a favore del diritto degli immigrati a svolgere il servizio civile che ha portato al blocco degli avvii si augura che il caso possa presto trovare una soluzione. Ecco il comunicato:

«Come associazioni che hanno promosso il giudizio, unitamente al volontario ricorrente, prendiamo anche atto con rammarico che ad oggi il Governo non ha assunto alcuna iniziativa in esecuzione dell’ordinanza in tema di accesso al Servizio Civile per i giovani di cittadinanza straniera, se non sospendendo le partenze, nonostante le nostre proposte che prevedevano l’ apertura definitiva del servizio civile agli stranieri a partire dal prossimo bando.

Al fine di superare la situazione creatasi, in maniera spontanea, abbiamo già preso contatto con l’Avvocatura dello Stato per concordare la presentazione già domani avanti la Corte d’Appello di Milano, ove è stato depositato il ricorso in appello dell’Amministrazione, per chiedere consensualmente la sospensione provvisoria – sino alla pronuncia definitiva – degli effetti dell’ordinanza per la sola parte riguardante il bando in corso, fermi restando gli effetti della stessa nella parte in cui accerta il carattere discriminatorio della esclusione degli stranieri.
La piena collaborazione offerta dai ricorrenti consentirà così alla Corte di disporre la sospensione immediatamente con la conseguenza che i volontari prossimi alla partenza potranno prendere servizio nei tempi previsti.
Consapevoli del fatto che il principio affermato dal Tribunale di Milano è stato largamente condiviso da tutte le componenti del mondo del volontariato e dallo stesso Ufficio Nazionale Antidiscriminazione presso la Presidenza del Consiglio confidiamo che :
-la Presidenza del Consiglio, non insista nella pretesa di modificare una decisione rispettosa dei principi fondamentali dell’ordinamento; 
– la Presidenza rinunci all’appello per la parte relativa all’accertamento della discriminazione operata nei confronti dei giovani stranieri, consentendo così che la pronuncia giudiziale diventi definitiva così da poter aprire a partire dal bando 2012, anche agli stranieri la possibilità di partecipare a questa fondamentale esperienza di promozione della solidarietà e di coesione sociale;
– il Governo – prendendo atto che secondo la decisione del Tribunale di Milano una lettura costituzionalmente corretta della norma consente già oggi l’accesso degli stranieri al servizio civile – voglia perciò introdurre, in occasione della emanazione di uno dei provvedimenti in calendario (ad es. il decreto legge sulle semplificazioni che sarà esaminato a breve dal Consiglio dei Ministri) una modifica dell’art. 3 del d.lgs. 77/2002 che, fugando ogni eventuale residuo dubbio, chiarisca definitivamente il diritto degli stranieri regolarmente soggiornanti a concorrere al servizio civile.
Su questi punti rimaniamo quindi in attesa di una presa di posizione del Ministro competente».

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