Formazione

Servizio civile, Giovanardibalza bandiera bianca

A disposizione ci sono solo 171 milioni di euro. «Purtroppo quest'annobai ragazzi resteranno solo le briciole», ammette il sottosegretario

di Redazione

« P er il 2009 cercherò di trovare una soluzione tampone per permettere al servizio civile di continuare ad esistere. Penso comunque di ridisegnare e riformare l’istituto alla luce di tutti i problemi che ci sono, compresi i tagli della Finanziaria. Tengo a precisare che le criticità esistenti oggi c’erano già nel 2008». Il sottosegretario con delega al servizio civile Carlo Giovanardi , commenta così i drastici tagli previsti dalla manovra del governo che prevedono uno stanziamento di 171 milioni anziché 253 e uno stentato numero, solo 20mila volontari, di avvii per il 2009.
«Confermo questi dati, purtroppo. Ma non credo sia a rischio il bando del prossimo anno», prosegue il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, «c’è l’urgenza però di ripensare la legge istitutiva tenendo conto dell’esperienze positive e negative. Le criticità principali sono tante, riguardano principalmente i rapporti con le Regioni, gli enti, e soprattutto l’inquadramento giuridico dei giovani per i quali, essendo considerati alla stregua dei co.co.co, occorre versare il 25% all’Inps e l’8% di Irap». Ma non solo: «A questi oneri si aggiungono i tagli previsti in Finanziaria. Insomma, per l’avviamento dei ragazzi restano davvero le briciole».
Prosegue Giovanardi: «I punti di forza di questo servizio sono sotto gli occhi di tutti, il primo anno ricordo che furono 187 i ragazzi volontari, mentre in questo momento in servizio ce ne sono oltre 39mila». Una crescita che lo stesso sottosegretario definisce «esponenziale». Ma il trend però rischia una bruschissima inversione. «Non si può arrivare ogni anno con il patema perché non ci sono fondi, per questo entro il 2010 prevedo una revisione del sistema». Come? Giovanardi punta in primis alla collaborazione con gli enti: «Penso ad una co-partecipazione, rimodulando per esempio le trenta ore settimanali programmate, inserendo forme di part time». Ma anche gli enti locali devono fare la loro parte. «Bisogna poi pensare a una redistribuzione geografica dei progetti: a fronte di un esubero di richieste al Sud, Sicilia e Campania in testa, ce ne sono pochissime al Nord».
Sui tagli della Finanziaria è intervenuto anche il capo dell’Ufficio nazionale: «Già la precedente Finanziaria», osserva Leonzio Borea, «aveva disposto 50 milioni di euro in meno, e ora abbiamo subìto un ulteriore accantonamento di fondi. Senza contare che la stretta sui bilanci pubblici dal ministro Brunetta ha riguardato anche il servizio civile».


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