Famiglia

Servizio civile, ecco come superare le selezioni

I consigli dei massimi esperti per vivere un anno per gli altri. Parla Diego Cipriani, direttore Generale dell'UNSC

di Redazione

In edicola con VITA magazine una guida completa sul servizio civile (consultabile online per i soli abbonati). Esperti, testimonianze, domande frequenti, commentatori. Tutto quello che serve per sapere cosa e come fare. Di seguito, in anteprima, la lettera di Diego Cipriani, direttore Generale dell’Ufficio Nazionale Servizio Civile al proprio figlio.

 

Caro Marco,

anche se hai ancora qualche anno di scuola superiore da fare, vorrei parlarti brevemente del servizio civile nazionale. Sì, proprio quello che vedi pubblicizzato in tv in questi giorni e di cui mi hai sentito tante volte parlare in famiglia.
Sai, quand’ero giovane (lo so che come inizio di frase non ti piace?) c’era il servizio militare obbligatorio: per un anno lo Stato ti sequestrava in caserma dicendoti che in quel modo difendevi la “patria”. Finalmente, nel 72, lo Stato pensò che, per tutti i giovani che non volevano andare a marciare/marcire in caserma (e che si dichiaravano obiettori di coscienza), ci voleva un’alternativa: il servizio civile. Quando toccò a me, nel 1985, fummo in 7.430 (secondo i dati del ministero della Difesa) a dire “no” al servizio militare e a dichiararci obiettori di coscienza: una minoranza, certo, rispetto ai quasi 300mila nostri coetanei che venivano reclutati sotto le armi.

Perché lo feci? Perché credevo, e credo tuttora, che la pace vada raggiunta con mezzi pacifici e che non si può obbligare nessuno a uccidere un altro essere umano. E perché col servizio civile mi sentivo più utile agli altri, alla patria vera.
Oggi, per fortuna, la leva obbligatoria non c’è più, anche se non mancano i nostalgici della naja a tutti i costi, anche mini. Resta il dovere, per tutti, di difendere la patria: è quello che fanno i volontari del servizio civile, in modo civile, non armato e nonviolento.

Che cosa c’entra tutto questo con la tua vita e i tuoi studi? Basta che tu rilegga gli articoli della Costituzione che hai studiato l’anno scorso. Concetti come solidarietà, cittadinanza, partecipazione, democrazia, pace? possono, col servizio civile, diventare realtà.

Se ripenso alla mia esperienza credo di aver imparato molto più in 20 mesi di servizio civile che in anni passati sui libri. È una di quelle esperienze, il servizio civile, che ti aiuta ad affrontare meglio la vita. Quando, tra qualche anno, ti affaccerai sul mondo del lavoro, ti accorgerai quanto sia importante non solo una buona preparazione culturale, ma soprattutto aver frequentato una “scuola d’umanità”. E il servizio civile è proprio questo. A molti, poi, che hanno fatto il servizio civile, da obiettori o da volontari, è anche capitato di restare a lavorare nell’ente dopo il periodo di servizio. A me è capitato addirittura di dirigere l’ufficio statale che gestisce l’intero sistema del servizio civile in Italia.

Da padre, infine, non posso non darti un consiglio: parla con qualche amico o amica che ha già fatto il servizio civile. Fatti raccontare la sua esperienza e fatti un’idea su quale ente puntare e a quale progetto partecipare. Vedrai che non te ne pentirai.


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