Non profit

Servizio civile e stranieri, prove di soluzione

Ricerca di "obiettivo comune" tra avvocati promotori del ricorso del 2011 e Consulta nazionale sul tema delicato dell'apertura ai residenti senza cittadinanza italiana. Intanto arrivano nuovi tagli per 2,84 milioni di euro

di Daniele Biella

D'ora in poi, sugli stessi binari. Si sono incontrati ieri a Roma, per la prima volta in modo ufficiale, i componenti della Consulta nazionale del servizio civile (enti non profit, istituzioni, Ufficio nazionale, rappresentanti dei volontari) e Alberto Guariso, legale di Asgi, Associazione studi giuridici sull'immigrazione e Avvocati per niente, organizzazioni che nel 2011 avevano presentato appoggiato un giovane pachistano da anni residente  in Italia a presentare ricorso al bando, ottenendo un pronunciamento a favore de parte del Tribunale di Milano e di fatto sollevando la questione della necessità dell'apertura del Scn, Servizio civile nazionale, ai giovani stranieri.

"E' stato un incontro molto utile, ci siamo confrontati trovando ampi margini di collaborazione, con l'obiettivo comune di trovare una via per risolvere il problema senza danneggiare alcun giovani", spiega Giovanni Bastianini, presidente della Consulta e responsabile Scn per la Protezione civile. "Partivamo da sensibilità ed esperienze diverse, ma il confronto ha portato alcuni chiarimenti". Ci sarà un ricorso anche per questo bando? "Al momento il legale di Asgi non ha escluso niente, ma ha assicurato che qualsiasi azione verrà fatta sarà portata avanti con la giusta attenzione per evitare effetti collaterali come un blocco del bando nazionale".

Al momento di confronto con Asgi non ha partecipato il direttore dell'Unsc, che di recente ha ribadito la natura politica della questione stranieri, ovvero che una soluzione vada trovata dal Parlamento. "La necessità che non si arrivi a un blocco del bando è la richiesta che noi enti abbiamo fatto a Guariso e Asgi, una sorta di 'non sparate sulla Croce rossa': capiamo il fatto che siamo di fronte a una questione giuridica da risolvere, ma la ricaduta di un eventuale stop alle partenze sarebbe una conseguenza non da poco per tutto il mondo del servizio civile, già messo in ginocchio dai tagli governativi", sottolinea Enrico Maria Borrelli, presidente di Amesci e del Forum nazionale per il servizio civile. A proposito di fondi che mancano, "dalla Consulta di ieri è emersa un'ulteriore novità negativa: a causa della 'manovrina' governativo dello scorso 9 ottobre, sono stati effeuttati dei tagli lineari in vari settori, e per il Scn si tratta di un accantonamento di 2,84 milioni di euro", precisa Borrelli. Rischio diminuzione dei posti disponibili per il bando attualmente in corso? "L'Unsc, Ufficio nazionale servizio civile, ci ha rassicurato in tal senso, comunicandoci che limando una serie di spese interne si riesce a non far ripercuotere questo ennesimo taglio sulle partenze dei giovani". Il tempo utile per presentare le domande per il bando 2013 da 15.466 posti scade il prossimo 4 novembre.

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