Non profit
Servizio civile digitale, le ragioni di un flop
Le osservazioni di Licio Palazzini, presidente di Arci Servizio Civile Aps, sui numeri deludenti ottenuti dal secondo avviso deposito nonostante i termini siano stati prorogati di ben tre settimane. Due gli ostacoli oggettivi individuati: l’obbligo di presentare un solo programma e il calendario
di Redazione
Di fronte ai numeri deludenti ottenuti dal secondo avviso deposito programmi servizio civile digitale (in foto la ministra per la Gioventù Fabiana Dadone): 1.727 posizioni richieste a fronte di 2.400 posizioni disponibili Licio Palazzini, presidente di Asc Aps, spiega il perché è stato un flop, nonostante i termini siano stati prorogati di ben 3 settimane?
«Due ostacoli oggettivi, a livello di programmazione, possono spiegare i motivi di questa deludente risposta. Il primo è l’obbligo di presentare un solo programma, per un massimo di 60 posizioni, che ha impedito il coinvolgimento della rete. Nel caso di Asc Aps, che ha una ricca rete di enti di accoglienza e ha in essere molte collaborazioni con qualificati operatori del settore, quali Fastweb, si sarebbe potuto triplicare l’offerta di progetti rispetto al primo avviso, quando furono proposte 36 posizioni», dichiara Licio Palazzini, presidente di Arci Serivizio Civile Aps. «Il secondo ostacolo è legato al calendario: i progetti del secondo avviso dovranno essere avviati entro il 20 luglio per disposizione del Dipartimento, cioè appena qualche settimana dopo l’avvio del primo ciclo di progetti del servizio civile digitale. Questa scadenza ravvicinata, per molte sedi di attuazione si traduce nel dover gestire il doppio degli operatori volontari, creando evidenti difficoltà di accoglienza e impiego. Su questa base, alcune delle organizzazioni impegnate nel primo ciclo, non sono state in grado di partecipare al secondo».
Asc Aps segnala la sua contrarietà nel dover rilevare questa situazione perché sia le organizzazioni di Terzo settore sia gli enti pubblici sono interessati a valorizzare questa opportunità, sia verso i cittadini che per i giovani operatori volontari.
«L’auspicio è che il prossimo avviso elimini questi i vincoli e che gli enti vengano informati con adeguato preavviso», conclude Licio Palazzini.
In apertura giovani in servizio civile con Asc Aps – foto da Ufficio stampa
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.