Politica

Servizio civile, De Luca: entro l’anno la riforma

Il sottosegretario parla alla presentazione del rapporto Arci Servizio Civile

di Redazione

“Entro la fine dell’anno, dopo una verifica sugli enti nazionali e regionali coinvolti, avvieremo il passaggio parlamentare per la riforma del servizio civile”. E’ quanto annuncia il sottosegretario al ministero della Solidarieta’ sociale, con delega al servizio civile, Cristina De Luca intervenendo al Palazzetto delle Carte Geografiche alla presentazione del ‘Rapporto 2006′ di Arci-Servizio Civile. “Non vogliamo farne una branca operativa del ministero della Solidarieta’ sociale”, assicura. La De Luca individua alcuni punti critici che contraddistinguono l’organizzazione del servizio civile: “una crescita non fisiologica, dovuta a fattori che dobbiamo ben esaminare e valutare, per la quale le risorse non consentono di finanziare tutti i progetti; un rapporto conflittuale con le Regioni, che presentano tempi e passi diversi fra loro, con venti servizi civili regionali che fanno fatica a coordinarsi con quello nazionale; il proliferare di sedi di accreditamento”. Il sottosegretario delegato annuncia anche “piu’ controlli e monitoraggi, nel merito e non soltanto meramente amministrativi, a campione e a ‘sorpresa’ in tutta Italia, con una task-force formata da personale della pubblica amministrazione, per verificare come si svolge nel nostro Paese il servizio civile, che peraltro, in diversi aspetti, il resto d’Europa ci invidia”.

Cristina De Luca si dice impegnata a “recuperare il rapporto faticoso con le Regioni” ma al tempo stesso precisa che “non si intende rinunciare al ruolo di ‘governance’ nazionale e a dare gli indirizzi politici, verificando l’attuale normativa e valutando la necessita’ di riformulare la legge attualmente in vigore”. Per quanto riguarda poi la questione delle risorse, il sottosegretario al ministero per la Solidarieta’ sociale ricorda che “sono state aumentate di 30 milioni di euro, con il Fondo per il servizio civile che non ha subito alcun taglio, a differenza di tutti gli altri Fondi sociali. Con il premier Prodi stiamo analizzando la possibilita’ di aumentare ulteriormente le risorse -l’ipotesi e’ di altri 50 milioni di euro- ma occorre capire bene qual e’ il fabbisogno reale sul quale confrontarsi”. Nel 2006, si e’ conclusa la fase sperimentale dell’attuazione del servizio civile nazionale, su base volontaria, iniziata a dicembre 2001 ed e’ diventato pienamente operativo l’accesso sia per gli uomini che per le donne, per effetto della sospensione del servizio di leva. Con il nuovo governo Prodi, la responsabilita’ politica sul servizio civile nazionale e’ passata dal presidente del Consiglio al ministro per la Solidarieta’ sociale, che ha successivamente delegato al sottosegretario del suo dicastero.

Sul prossimo numero di Vita, in edicola da venerdì, Cristina De Luca interviene sul tema del rimborso ai volontari: abolire i 433 euro mensili sì o no?


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