I giovani che sceglieranno il servizio civile concorreranno “alla difesa della Patria con mezzi e attività non militari”. Il provvedimento si occupa della fase transitoria (fino a quando cioè non sarà entrato affettivamente in vigore l’esercito su base volontaria) e delega il governo ad indicare durata, criteri di reclutamento e di retribuzione dei volontari.
GLI OBIETTIVI
Favorire la realizzazione dei principi costituzionali di solidarieta’ sociale; promuovere la solidarieta’ e la cooperazione a livello nazionale internazionale “con particolare riguardo alla tutela dei servizi sociali, ai servizi alla persona ed alla educazione alla pace tra i popoli”.
LE DONNE
Al servizio civile saranno ammessi uomini e donne (ragazze tra i 18 e i 26 anni) e le domande saranno vagliate “sulla base di requisiti oggettivi e non discriminatori”.
SI’ ANCHE AI RIFORMATI
I ragazzi considerati inabili per il servizio militare potranno invece presentare domanda per il servizio civile, purché non abbiano piu’ di 26 anni.
DURATA DELLA “FERMA”
Dodici mesi
COME SARANNO IMPIEGATI
Nel solco delle attività già svolte in questi anni dagli obiettori i volontari del servizio civile lavoreranno per la “tutela e la salvaguardia del patrimonio della Nazione”. Quindi, nei settori dell’ambiente (anche per l’agricoltura delle zone di montagna), forestale, storico-artistico, culturale e della protezione civile.
SERVIZIO ALL’ESTERO
I ragazzi che presteranno servizio civile potranno essere impiegati anche all’estero, e anche in iniziative dell’UE o di organismi internazionali.
SI POTRA’ SCEGLIERE
Nella fase di transizione (cioé fino al 2006) i ragazzi potranno scegliere tra servizio militare e civile (la possibilità di opzione sarà riportata nel bando di chiamata alla leva precisando che si può anche scegliere nell’ambito del servizio civile per l’obiezione di coscienza).
DA CHI SARA’ GESTITO
Viene organizzato e gestito dall’Ufficio nazionale per il servizio civile, gia’ esistente, fino alla costituzione dell’Agenzia per il servizio civile, prevista da una legge del ’99. Sarà per ora l’ufficio ad approvare i progetti di impiego dei ragazzi da parte non solo delle organizzazioni di volontariato o non profit, ma anche di comuni, regioni, enti locali.
STANZIAMENTO
Circa 730 miliardi fino al 2003.
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