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Servizio civile. Boom di partecipazione in Lombardia

Una rilevazione del C.E.S.C. Lombardia evidenzia che sono pervenute 3541 domande di partecipazione alle selezioni per diventare volontari in servizio civile su 1140 posizioni disponibili, ovverosia più di tre domande per ogni posto disponibile

di Associazione Mosaico

Il servizio civile esplode in Lombardia: è questo il risultato che emerge da una rilevazione compiuta in questi giorni dal C.E.S.C. (Coordinamento Enti Servizio Civile) della Lombardia e che Associazione Mosaico desidera portarvi a conoscenza in quanto di interesse generale.
 
Il C.E.S.C. Lombardia ha infatti monitorato 1.140 delle 1.583 posizioni di servizio civile inserite nel bando regionale lombardo del 2009, ovverosia il 72% del totale.
 
Ebbene per queste 1.140 posizioni sono pervenute agli enti di servizio civile  3.541 domande di partecipazione alle selezioni, ovverosia più di 3 domande per ogni posto disponibile.
 
Poche settimane fa, il Sottosegretario con delega al servizio civile, Giovanardi dichiarava in una intervista (Il Giornale del 28 agosto 2009): “i giovani del nord si impegnano di meno, hanno una spinta minore, per dirla tutta non coprono nemmeno tutti i posti disponibili”, cercando di motivare in tale modo una distribuzione delle posizioni di servizio civile che penalizzava fortemente le regioni del Nord Italia.
 
“I dati da noi raccolti smentiscono la leggenda metropolitana per cui i giovani del nord non hanno interesse al servizio civile” dichiara Annalisa Marini, presidente del C.ES.C. Lombardia “A quanto pare il sottosegretario ha ricevuto informazioni basate su un banale andamento storico e che non hanno tenuto conto dei cambiamenti profondi in corso in tante province e territori del nostro paese”
 
“I risultati degli enti di servizio civile lombardi sono lusinghieri e dobbiamo complimentarci con ognuno di loro per gli ottimi risultati raggiunti” conclude Annalisa Marini “Tuttavia questi dati confermano quanto la struttura centrale di Ufficio Nazionale per il Servizio Civile sia lontana dai bisogni dei giovani e  dei territori. Occorre una nuova normativa sul servizio civile, incardinata da un lato sulla suddivisione della risorsa in base al numero di giovani residenti nelle singole regioni e dall’altro sulle Regioni come unico struttura delegata alla valutazione dei progetti di servizio civile, in applicazione del principio di sussidiarietà verticale”


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