Welfare

“Servizio civile aperto anche agli immigrati”

Lo chiede una Proposta di legge della deputata Livia Turco

di Daniele Biella

“Il servizio civile può essere un’opportunità importante per l’integrazione delle seconde generazioni”. E’ più che un auspicio quello che arriva dalla deputata del Pd Livia Turco: è una vera e propria Proposta di legge, che viene presentata oggi in Parlamento e che chiede di “consentire ai giovani stranieri regolarmente soggiornanti nel nostro Paese di partecipare ai progetti del servizio civile“.

Il testo firmato da Turco, composto di quattro articoli (scarica a lato il pdf della Proposta di legge), si basa sull’assunto che “nel contesto dell’offerta di integrazione un ruolo particolare riveste la formazione di una coscienza civica, attraverso la conoscenza del paese ospitante il rispetto delle sue regole ma anche la creazione di un legame affettivo verso di esso. A ciò può molto contribuire l’esperienza del servizio civile volontario”. L’iniziativa parlamentare della deputata del Pd prende spunto da un’iniziativa concreta, quella dell’assessorato alle politiche dì integrazione degli immigrati del Comune di Torino che sta portando avanti da tre anni con successo il servizio civile volontario per i giovani immigrati secondo le finalità e attraverso le modalità previste dalla legislazione nazionale in materia dì servizio civile. “L’esperienza torinese dimostra che il servizio civile costituisce una formidabile scuola della cittadinanza”, aggiunge Turco nell’introduzione alla sua proposta, che prevede, per i giovani immigrati, oltre al salario canonico del servizio civile (433,80 euro mensili), il rinnovo automatico del permesso di soggiorno e un “credito per favorire l’acquisizione della cittadinanza italiana”.

Dopo il primo articolo legato alle finalità dell’iniziativa e il secondo che spiega gli ambiti applicativi, l’articolo tre della Proposta di legge entra nel merito dei meccanismi della “macchina” del servizio civile che faciliterebbero l’ingresso dei giovani di origine straniera tra i volontari in forze agli enti: in particolare, spiega il testo, “l’agenzia per il servizio civile, istituita presso la presidenza del consiglio dei Ministri, incentiva i comuni, le regioni, le amministrazioni dello stato e gli enti privati a promuovere la partecipazione dei giovani immigrati al servizio civile”. E ancora: “Il fondo nazionale per il servizio civile di cui all’articolo 19 della legge n 230 del 1998, al fine di promuovere la partecipazione dei giovani immigrati, è incrementato a partire dal 2010 di 20 milioni di euro”. Soldi in più che verrebbero raccolti, come spiega l’ultimo articolo, “mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2010-2012, nell’ambito dell’unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2010”. Se così fosse, i nuovi fondi sarebbero acqua fresca per la cassa del servizio civile, che con il passare degli anni sta subendo una riduzione continua: basti pensare che i posti finanziati nel 2009 sono stati 24.647, poche migliaia in più della metà dei 43mila avviati due anni prima.

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