Cultura
Servizio civile 2010: largo al profit
Il nuovo prontuario: limite di 50 volontari a progetto e valorizzazione della partnership con le imprese
Progettazione di servizio civile, si cambia. In punta di piedi: perché per la vera rivoluzione bisogna attendere la riforma legislativa di tutta la materia, oggi ancora ai blocchi di partenza dopo le tre proposte presentate nelle scorse settimane (la bozza Giovanardi e quelle presentate rispettivamente da Lega Nord e Pd). Ma a ben vedere, il nuovo Prontuario per la redazione e la presentazione dei progetti di servizio civile nazionale da realizzare in Italia e all’estero (clicca qui per scaricarlo), diffuso sul proprio sito web dall’Unsc, Ufficio nazionale servizio civile, di novità ne ha e non poche. La prima? “Il tetto al numero massimo di volontari, fissato a 50. Numero che di fatto limita i maxi-progetti, quelli scritti dagli enti service, i cosiddetti progettifici”, spiega Licio Palazzini, presidente di Arci servizio civile e della Consulta per il servizio civile. Proprio alla Consulta, organo in seno all’Unsc che prevede una rappresentanza degli enti, dei volontari e della Conferenza Stato-regioni, l’Ufficio nazionale aveva presentato a settembre la bozza del nuovo prontuario, ricevendone parere positivo. Lo stesso è avvenuto con la Commissione politiche sociali delle Regioni.
Come leggere quindi le nuove norme, che entrano in vigore in vista del bando del 2010? “In generale, si tratta di un positivo adeguamento del testo precedente, perché fa in modo che le attività degli enti siano più coerenti con le finalità espresse”, prosegue Palazzini. Forte è il riferimento all’importanza della territorialità dei progetti. In questo senso, “l’Ufficio nazionale ha avuto un’intuizione: per superare l’aspetto di nicchia che avvolge ancora oggi il mondo del servizio civile, d’ora in poi i singoli enti possono creare reti anche con soggetti profit”. Ovvero, possono stipulare convenzioni, oltre che con Università o altri enti non profit, con società produttive finora ‘a digiuno’ di servizio civile. Avere una collaborazione in atto con un ente profit può quindi far aumentare il punteggio del proprio progetto. Palazzini chiarisce con un esempio: “Prendiamo un ente che presenta un progetto nel settore ambientale. Può stipulare un accordo con una società che lavora nel settore e che, ad esempio, gli fornisce materiali o dati su cui impostare il proprio operato”. Il legame con il territorio è immediato, così come la risposta alle esigenze dello stesso.
Le prime 13 pagine del nuovo prontuario, a firma del Capo dell’Unsc Leonzio Borea, contengono le disposizioni generali a cui gli enti devono attenersi nella redazione dei propri progetti. In particolare, sono specificate le caratteristiche che devono avere gli enti; i limiti, le modalità e i tempi di presentazione dei progetti; i criteri per la presa in esame e la valutazione, più le eventuali deroghe; le specifiche riguardanti la quota di posti, il 2%, riservati ai progetti per l’accompagnamento dei grandi invalidi e dei ciechi civili.
Il prontuario è stato redatto anche tenendo conto delle richieste degli enti stessi di servizio civile per combattere le degenerazioni del passato, problema dei ‘progettifici’ in primis. Il testo rimarrà in vigore presumibilmente fino alla nuova legge sul servizio civile. “La speranza è che nella formulazione di quel testo, che sarà più definitivo e seguirà la nuova filosofia di servizio che uscirà dalla nuova legge, venga ripresa in considerazione la natura educativa dell’esperienza stessa, oggi mancante”, aggiunge Palazzini. In che senso? “L’unica nota agrodolce dell’attuale prontuario è che, per come è strutturata la nuova griglia, viene fuori poco uno degli aspetti fondanti del servizio civile, ovvero la sua importanza come modalità di difesa della patria e di educazione alla cittadinanza. Questo perché l’approccio attuale è soprattutto settoriale e lascia poco spazio alla valenza di cittadinanza attiva dei singoli progetti”. Un punto interessante di discussione per il futuro.
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