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Servizio civile, “raddoppiano” ciechi e grandi invalidi

Leggi. La quota riservata di volontari passa dal 2 al 4%

di Redazione

Passerà dal 2 al 4% la quota annuale di volontari in servizio civile impegnati nell?accompagnamento dei grandi invalidi e dei ciechi civili. Lo prevede la bozza del decreto del ministero della Solidarietà sociale, che sarà emanato nella sua versione definitiva a giorni. La nuova regolamentazione sarà applicata al bando ordinario di quest?anno, previsto a maggio. Il provvedimento, che Vita ha visionato in anteprima, promette di alzare un polverone: fino a oggi infatti il decreto di programmazione dell?Ufficio nazionale prevedeva una ?riserva? di 905 avvii da destinare proprio a ciechi e grandi invalidi. Adesso, dopo il via libera del ministro Paolo Ferrero, in base alle proiezioni del direttore dell?Unsc, Diego Cipriani la quota «supererà i 1.600 posti», riducendo di fatto la platea di volontari da destinare ad altri tipi di progetti.

Un passo indietro. Da mesi le associazioni impegnate nel cordinamento dei servizi di accompagnamento bussavano alla porta del sottosegretario delegato Cristina De Luca, chiedendo una maggiore sensibilità nei confronti di ciechi e grandi invalidi. Tanto che già durante l?iter della Finanziaria si era fatta largo un?ipotesi che andava incontro a queste esigenze. La norma avrebbe previsto, oltre al raddoppio dei volontari, una riserva del 30% dei progetti finanziati. La maggioranza degli enti aveva però espresso subito un fortissimo riserbo, e l?emendamento finì nel cassetto. Fino ad oggi, quando riemerge, in una versione più soft (priva della riserva del 30% dei progetti), alla vigilia della tornata elettorale. «Abbiamo voluto dare un segnale, soprattutto ai giovani, di quanto siano determinanti i servizi di assistenza, che spesso i volontari considerano l?ultima scelta», spiega De Luca. «In ogni caso», continua, «l?innalzamento dal 2 al 4% non credo che apporti un danno rilevante agli enti che non si occupano di ciechi e invalidi». Le tesi del sottosegretario, però, non convincono alcuni degli enti più rappresentativi.

Claudio Di Blasi, presidente dell?associazione Mosaico di Bergamo, parla di «sconcerto» di fronte una scelta «che farà pesare la sacrosanta necessità degli invalidi ad avere a disposizione un servizio di accompagnamento adeguato, sul resto degli enti impegnati in attività altrettanto degne». «Siamo alla guerra fra poveri», postilla Di Blasi. Sulla stessa lunghezza d?onda Licio Palazzini, numero uno di Arci Servizio civile e presidente della Consulta insediata presso il ministero: «La nostra contrarietà era nota, provo tanta amarezza. Il servizio civile dovrebbe promuovere il senso civico e la partecipazione dei ragazzi, e siamo qui a dividerci le briciole».ù

I numeri

  • La sforbiciata.

In base al documento di programmazione finanziaria dell?Unsc, i volontari avviati nel 2008 saranno 50.490, di cui oltre 9mila (9.653 per l?esattezza) fanno riferimento al capitolo di spesa relativo al 2007. Con i fondi 2008, invece, saranno sostenuti almeno 1.600 avvii per l?accompagnamento di ciechi e di grandi invalidi, una riserva che all?inizio comprendeva solo 905 volontari. Quest?anno quindi i volontari «a disposizione» degli altri enti saranno meno di 39mila.

Per approfondimenti: www.serviziocivile.it


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