Politica
Servizi sociali: le coop sono pronte per la sfida della qualit
Disco verde dal terzo settore pugliese sulle novità introdotte di recente dal regolamento regionale n. 4 del 2007 che riordina il sistema...a cura di, Francesco Dente
di Redazione
Disco verde dal terzo settore pugliese sulle novità introdotte di recente dal regolamento regionale n. 4 del 2007 che riordina il sistema integrato di interventi e servizi sociali. Il provvedimento, licenziato lo scorso gennaio dal presidente della Giunta, Nichi Vendola, segna una svolta attesa da tempo: prevede infatti che i Comuni valutino le proposte di affidamento dei servizi sociali sulla base del criterio dell?offerta economicamente più vantaggiosa. Stop, dunque, alle gare al massimo ribasso. E, soprattutto, alla competizione sul prezzo.
D?ora in avanti, questa la vera novità, gli ambiti territoriali potranno attribuire al fattore prezzo un punteggio non superiore a 40 punti su 100. Gli altri parametri di giudizio delle offerte saranno invece: la qualità organizzativa dell?impresa, del servizio e infine quella economica.
«Nel settore dell?assistenza», fa osservare Rodolfo Vaccarelli, responsabile regionale di Legacoop sociali, «il costo del lavoro rappresenta l?80% della spesa complessiva. C?è il rischio che l?impresa sociale che si è aggiudicata la gara grazie al massimo ribasso, pur di stare nei conti, riduca il numero degli operatori o non rispetti i contratti di lavoro, allungando ad esempio il numero delle ore di servizio del personale. In entrambe i casi si penalizza la qualità delle prestazioni offerte. Si scaricano, cioè, i problemi di gestione economica sui soggetti deboli: minori, anziani, tossicodipendenti».
Un?opinione sostanzialmente condivisa da Gianfranco Visicchio, presidente di Federsolidarietà Puglia e del consorzio di cooperative sociali Meridia, il quale ritiene però che la Regione avrebbe potuto osare di più, prevedendo l?obbligatorietà della certificazione di qualità. «La valutazione effettuata da un soggetto terzo», afferma infatti, «va oltre l?accreditamento, in quanto prende in considerazione non solo gli standard strutturali, ma anche quelli di qualità e di innovazione del servizio».
Vaccarelli, inoltre, ritiene che i nuovi paletti messi dalla Regione favoriranno la scomparsa di quelle cooperative «fasulle», talvolta addirittura sostenute dalla criminalità, che puntano tutto sull?offerta di prezzi concorrenziali piuttosto che sulla qualità del servizio. Legacoop e Federsolidarietà, tuttavia, se da un lato apprezzano lo sforzo compiuto dall?amministrazione regionale, dall?altro sono preoccupate per i ritardi accumulati dai Comuni nell?elaborazione dei Piani di zona e nell?attuazione del nuovo regolamento.
Il privato sociale, osservano i rappresentanti del non profit, accetta la sfida della qualità e degli investimenti sulla professionalità, a condizione, però, che anche la pubblica amministrazione si impegni al più presto a fare altrettanto.
Info: www.regione.puglia.it
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