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Servizi integrati alla persona Così cambia l’assistenza sociale

Il comitato ristretto della Commissione Affari sociali ha definito il testo unico che sarà alla base della riforma che darà più spazio a Enti locali e non profit

di Redazione

Camera: un testo unificato che mette insieme 14 proposte (n. 354 e abb.) e un disegno di legge (n. 4931) presentati negli ultimi due anni dal Governo e da numerosi deputati di diverse forze politiche, da Rifondazione comunista ad Alleanza nazionale, che detta disposizioni per realizzare un sistema integrato di interventi e servizi sociali. L?articolato, messo a punto dal comitato ristretto della commissione Affari sociali, è stato approvato dal gruppo di lavoro il 12 novembre e adottato come testo base per il seguito dell?esame. Creare un sistema integrato di interventi e servizi sociali, che agisca in modo capillare sul territorio e che punti sull?azione di assistenza alla persona e non più solo sull?aiuto economico. Il testo che unifica 14 proposte e un disegno di legge – presentati dal Governo e da deputati appartenenti a maggioranza e opposizione – è stato messo a punto dal comitato ristretto della commissione Affari sociali e approvato dalla stessa commissione che lo sta ora esaminando in sede referente. Intende promuovere pari opportunità e diritti tra i cittadini (anche extracomunitari con regolare permesso di soggiorno), eliminare o ridurre le condizioni di disagio sia individuale sia familiare che derivano da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia fisica o psicologica. A programmare e gestire gli interventi ci penseranno enti locali e regioni, con la supervisione dello Stato, associazioni di volontariato e di utilità sociale senza fini di lucro, organismi di cooperazione e fondazioni. I programmi e i piani operativi rivolti alle fasce deboli di tutte le età, che saranno integrati con interventi sanitari, prevedono attività di formazione, avviamento e reinserimento lavorativo, sostegno individuale e miglioramento della qualità della vita. Per le persone disabili saranno messi a punto dai comuni progetti individuali: comprenderanno la valutazione medico-specialistica, l?assistenza sanitaria e i servizi individuali che saranno incentrati sull?integrazione sociale e il sostegno al nucleo familiare del soggetto minorato. Prevista anche l?assistenza domiciliare per le persone anziane non autosufficienti. La somma da stanziare a questo scopo sarà determinata, ogni anno, dal ministro per la Solidarietà sociale e sarà prelevata dal Fondo nazionale per le politiche sociali. A sostegno delle famiglie dove vivono anziani non autosufficienti, disabili fisici e psichici, dei nuclei monoparentali, delle coppie giovani con figli, delle gestanti in difficoltà, il comune concederà, attraverso speciali convenzioni con gli istituti di credito, prestiti d?onore: finanziamenti senza interessi con piani di restituzione concordati. Al Governo spetterà, ogni tre anni, il compito di predisporre il piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali che indicherà le linee guida d?intervento. Regioni e comuni dovranno a loro volta mettere a punto piani regionali e di zona.


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