Formazione
Servizi di pulizia: a rischio migliaia lavoratori svantaggiati
La denuncia lanciata da Legacoopsociali
di Redazione
Sono molte le cooperative sociali di inserimento lavorativo che da anni ed in modo qualificato gestiscono appalti per servizi diversi nelle scuole (pulizie, mensa, sorveglianza e altro) pressoché in tutte le regioni del Paese, e per questa via rendono possibile il lavoro continuativo e tutelato di oltre un migliaio di persone “svantaggiate”, la cui condizione soggettiva implica una specifica debolezza sul mercato del lavoro.
Questa attività è oggi pesantemente messa in discussione dagli effetti provocati dalla circolare del 14 dicembre 2009 del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca scientifica contenente le «indicazioni riepilogative per il Programma annuale delle istituzioni scolastiche per l’anno 2010», che prevede per i servizi di pulizia ed altre attività ausiliarie nelle scuole (in particolare dell’infanzia e della primaria) la conferma dei contratti «nella misura massima del 75% del corrispettivo pattuito» con un taglio effettivo del budget del 25%, giustificando la drastica riduzione di fondi con la necessità di coprire spese per «supplenze, funzionamento ed esami di Stato». Il riferimento normativo adottato è all’art. 11 del regio decreto 2440/1923, secondo cui «qualora nel corso di esecuzione del contratto occorra una diminuzione della prestazione, l’appaltatore è obbligato ad assoggettarsi nella misura massima del 20%. Oltre detta percentuale l’appaltatore, laddove non si avvalga della risoluzione del contratto, è obbligato ad assoggettarsi all’ulteriore riduzione».
«Per le cooperative sociali» dichiara Paola Menetti, presidente nazionale di Legacoopsociali, «questo significa che centinaia di persone perderanno il lavoro, e per tante di loro, quelle più deboli, rischia di essere una perdita difficilmente recuperabile. Esprimiamo la più viva preoccupazione ed il profondo sconcerto per una decisione che, a fronte dei reiterati impegni assunti dal Governo a difendere e tutelare l’occupazione nella pesante crisi economica che il Paese sta vivendo, vede proprio la mano pubblica operare tagli di proporzioni tali da determinare per tante imprese sane e produttive una grave contrazione di attività, con la perdita di così tanti posti di lavoro, socialmente ed economicamente preziosi.
Chiediamo – conclude Menetti – un confronto urgente al Ministro del Lavoro e del Welfare ed al Ministro dell’Istruzione, Ricerca e Università, per comprendere quali iniziative si possano e si intendano assumere a tutela della realtà di queste imprese e di questi lavoratori, al fine che le pur comprensibili esigenze di razionalizzazione ed efficienza nella spesa pubblica non siano, nei fatti, un prezzo che viene semplicemente scaricato sulle spalle dei più deboli».
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