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Service, che batosta!

Servizio civile. L'Ufficio nazionale ha valutato i progetti del bando 2008. Pare finita la stagione d'oro dei cosiddetti enti-intermediari. A vantaggio delle sigle storiche

di Stefano Arduini

Colpo d?ala degli enti storici che nel 2008 torneranno a guidare il treno del servizio civile. Dopo un 2006 in cui aveva brillato a sorpresa la stella dei cosiddetti service e un 2007 che di fatto non aveva spostato gli equilibri, quest?anno le storiche corazzate dell?obiezione di coscienza tornano a dettare legge. Anpas, Arci servizio civile (comunque fortemente ridimensionata rispetto allo scorso anno), Caritas italiana, Misericordie e Unione italiana ciechi hanno infatti guadagnato le prime cinque piazze della top 20 in base ai volontari che saranno avviati col bando 2008 per i progetti selezionati dall?Ufficio nazionale. Otto enti (i cinque menzionati più Confcooperative, Federazione Scs/Cnos salesiani e Unione nazionale Pro loco d?Italia) su 108, insieme raggiungono circa il 67% delle posizioni nazionali messe a bando (tenendo come soglia per accedere ai finanziamenti il punteggio di 56): 11.270 su 17.351. La Cnesc – Conferenza nazionale enti di servizio civile, che raccoglie appunto gli enti cosiddetti storici, in totale si aggiudica il 75% del ?mercato?, avendo presentato progetti per 21.256 posizioni (il 43,46% delle 48.899 posizioni presentate a livello nazionale). Se nel 2006 l?Amesci era stata la regina (due anni fa centrò un sorprendente secondo posto e già nel 2005 si posizionò al quinto), oggi appare decisamente ridimensionata. L?ente campano in appena 24 mesi è crollato da 3.717 a 214 volontari. Un capitolombolo che il presidente Enrico Maria Borrelli spiega da una parte, «con l?accantonamento di 33 milioni di euro deciso dall?ex ministro Padoa Schioppa, che ci ha molto penalizzato considerato il fatto che ben 1.137 posizioni hanno totalizzato 55 punti, un soffio dietro la quota finanziabile», ma anche «con l?evidente favoritismo di cui hanno goduto gli enti che si occupano di assistenza sociale». Fra le sorprese in positivo spicca invece il nome della poco nota associazione Aress Fabiola che dalla sede di Termini Imerese si occupa di riabilitazione e ippoterapia. Quest?anno avrà in organico 648 volontari. L?anno scorso non ne aveva nessuno. Francesco Oliveri è il presidente dell?associazione siciliana e ricopre la stessa carica anche nella cooperativa sociale Azzurra (l?ente gemello aggiudicatario di 124 posizioni). «Nel 2007», spiega, «siamo stati penalizzati da un?errata interpretazione della normativa sugli operatori locali di progetto, da qui il nostro pessimo risultato». Aress Fabiola, che nel 2007 ha fatturato circa un milione di euro, ospiterà però solo un centinaio dei ragazzi in servizio. Gli altri saranno ripartiti fra i circa 130 partner (80 pubblici) che si affidano ad Aress e Azzurra per la gestione dei progetti. Modello service sì, ma bifronte.


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