Politica

Serve una badante? Te la paga l’azienda

Premiate in Lombardia aziende e PA family-friendly

di Benedetta Verrini

Fare cultura e sensibilizzare le aziende a cominciare dal management: sono gli obiettivi del Premio FamigliaLavoro, promosso dalla Regione Lombardia in collaborazione con Altis, l’Alta scuola Impresa e società della Cattolica. I premiati, tra imprese e PA, sono gli apripista della conciliazione tra vita lavorativa e familiare.
Hanno vinto un corso per Manager Family Friendly le 17 migliori realtà selezionate dal Premio FamigliaLavoro. «Perché questo è un settore in cui è necessario consapevolizzare i vertici, la dirigenza. L’umanizzazione del lavoro non può essere solo una rivendicazione sindacale, ma deve essere una cultura che si respira in azienda», sottolinea Sara Annoni, project manager del programma. Giunto alla seconda edizione, il Premio FamigliaLavoro quest’anno ha sperimentato oltre un raddoppio di domande: 77 tra imprese e pubbliche amministrazioni («e la presenza del pubblico è importante», spiega la Annoni, «perché è un comparto dove la cultura della conciliazione non è affatto scontata»). Bambini piccoli, disbrigo di pratiche amministrative, malattie, genitori o suoceri anziani, orari di lavoro inconciliabili con quelli dei negozi: sono sempre di più le situazioni che “schiacciano” la vita delle donne (ma anche degli uomini) inseriti in un contesto aziendale. Per questo motivo, gli approcci più innovativi delle aziende e delle PA raggiungono il dipendente non solo in contesti di emergenza ma anche nel quotidiano.
Alla Bracco, per esempio, premiata grazie al programma «Welcome Welfare to Work at Bracco», è possibile usufruire di servizi innovativi come il take away alla mensa aziendale, per tornare a casa con la cena pronta, o come il servizio di lavanderia interno. Non solo: in un gruppo in cui le donne rappresentano il 40% del personale, di cui quasi il 30% in ruoli dirigenziali, si pensa ai bambini ma anche ad altri carichi familiari, come quello degli anziani in famiglia. La Bracco ha quindi ideato dei “voucher badanti”: in caso di emergenza, l’azienda paga una persona per assistere il genitore del dipendente.
E se le grandi realtà fanno letteralmente a gara per emergere nella “worker satisfaction” (altri riconoscimenti sono andati a Telecom, Wind, Kraft), anche le piccole e medie imprese cominciano a fare la loro parte. L’azienda Codevintec, a conduzione familiare, si è inventata dei buoni babysitter per gestire i momenti critici: quando il bimbo è malato o l’asilo è chiuso arriva una tata, preventivamente selezionata, pagata dall’impresa. E le PA non sono da meno: Provincia di Varese e Comune di San Giuliano Milanese hanno vinto ex aequo per progetti di conciliazione famiglia/lavoro in cui sono resi protagonisti anche i padri. I dati delle aziende e delle PA partecipanti al premio verranno analizzati dettagliatamente e commentati dai ricercatori Altis nella seconda edizione del «Quaderno di ricerca FamigliaLavoro in Lombardia» in uscita nella primavera del 2010.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA