Dopo il lockout parziale dell’Nba nella stagione 2011-2012, un’altra professionistica americana si è fermata. E’ l’Nhl, la lega professionistica di hockey nordamericano. I proprietari delle 30 franchigie (23 statunitensi e 7 canadesi) hanno infatti bloccato le gare di precampionato, in programma fino al 30 settembre. Il pomo della discordia è il contratto collettivo scaduto il 30 giugno. Le franchigie hanno proposto un accordo di 6 anni che garantirebbe ai giocatori il 47% degli introiti della Lega. Una ripartizione che comporterebbe una drastica riduzione degli ingaggi, un’eventualità a cui i giocatori sono contrari. Le distanze sembrano per ora considerevoli e c’è il rischio di ripetere l’esperienza del 2004-2005, quando la stagione saltò completamente. Con molte stelle dell’Nhl che andarono ad arricchire i roster delle squadre europee russe, svedesi e finlandesi per tutto l’anno. Tuttavia è possibile che franchigie e giocatori trovino un accordo intermedio. Come è accaduto nel basket l’anno scorso, quando vennero cancellati pre-campionato e due mesi di regular season ma si disputarono regolarmente 66 partite nella stagione regolare e tutti i play off. Con un nuovo contratto collettivo, incassi e diritti Tv garantiti.
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