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La Nazionale italiana cantanti a Brescia per l’ultima delle partite a sostegno dei preti che combattono l’emarginazione.

di Cristina Giudici

?Speranze in gioco? scende in campo per l?ultima volta. Il 14 dicembre, allo stadio Rigamonti di Brescia alle 14,30, si terrà l?ultima delle cinque partite che la Nazionale italiana cantanti ha organizzato per sostenere i progetti dei preti coraggio, (don Mazzi, don Ciotti, don Benzi, don Picchi e don Gelmini) da sempre in prima linea nella lotta contro l?emarginazione. Gli avversari dell?ultimo incontro saranno i campioni delle Fiamme Gialle, il corpo sportivo della Guardia di Finanza che, per l?occasione, schiererà in campo il meglio dei suoi atleti. Cristian Ghedina, Roberto Di Donna, Peter Runggaldier e Antonio Rossi sono alcuni nomi dei campioni dello sport che hanno risposto all?appello della Nic per ?Brescia per la vita?. I proventi dell?iniziativa verranno come sempre devoluti a due associazioni di volontariato, questa volta del bresciano: la comunità di recupero per tossicodipendenti di Sonico, e Essere bambino, un?associazione nata nel 1990 per fornire assistenza socio-sanitaria ai bambini figli di sieropositivi. Questa partita rappresenta il completamento di un ciclo importante iniziato nel marzo di quest?anno al San Paolo di Napoli di fronte a 90 mila spettatori per applaudire i cantanti e tramite loro la vita contro la droga. Da allora i cantanti hanno sfidato anche l?Associazione nazionale dei magistrati e quella dei politici nell?ormai tradizionale appuntamento con l?annuale ?Partita del cuore?. Per tracciare un bilancio almeno approssimativo dell?impegno profuso dall?Associazione Nazionale cantanti bastano poche cifre significative: in dieci anni 330 manifestazioni sportive effettuate e 39 miliardi di lire devoluti ad associazioni di volontariato, fra cui l?Aism, (Associazione italiana sclerosi multipla), l?Ail, (Associazione italiana lotta contro le leucemie) e l?Admo, (Associazione donatori midollo osseo). Ma anche i finanzieri hanno il pallino della solidarietà. «Non siamo nuovi al volontariato», si schernisce Felice Mariani, campione olimpionico di judo e direttore tecnico della squadra delle Fiamme Gialle. «Appoggiamo la protezione civile, andiamo in montagna a soccorrere chi ha bisogno; la prima partita di beneficenza a cui abbiamo partecipato è stata quella di Napoli indetta tre anni fa dalla federazione dei disabili, a due giorni dalla morte dell?attore Massimo Troisi. Ci fu un incasso di ben 700 milioni di lire. È stato proprio in quell?occasione che abbiamo deciso di fondare l?Associazione nazionale dei campioni sportivi, a cui partecipano molti campioni appartenenti a diversi corpi militari». Per la partita di Brescia la Guardia di Finanza ha chiesto a tutti i suoi 65 mila militari un contributo volontario per finanziare un centro agrituristico per ex tossicodipendenti. «Per i terremotati», spiega il capitano Leuci, delle relazioni esterne della Guardia di Finanza, «abbiamo chiesto ai nostri ufficiali di versare una giornata di stipendio e nessuno si è tirato indietro. Attraverso l?associazione di cui facciamo parte, abbiamo contribuito a comprare apparecchiature per l?ospedale di Brescia e a ricostruire lo stadio della parrocchia di Alessandria».


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