Famiglia

Senzatetto, in campo contro i pregiudizi

Ecco come sarà la settima edizione del torneo calcistico più singolare. Con un appello: «Giocatori cercansi»

di Daniele Biella

Settembre 2009. Arriveranno a Milano da ogni angolo del mondo, saranno almeno in 700 e si sfideranno divisi in 64 squadre. Tutti grandi calciatori, con in più una condizione speciale: essere senza fissa dimora.

Sono i protagonisti della Homeless world cup, il Mondiale dei senzatetto, che per la prima volta in sette anni avrà l?Italia come Paese ospitante. «È un onore aver vinto le selezioni per ospitare la manifestazione», spiega Massimo Acanfora, presidente di Milano, myland, l?associazione sportiva dilettantistica che, assieme a Comune, Provincia e vari enti non profit, ha fatto da referente per la candidatura italiana. «Ora dobbiamo sfruttare al meglio l?occasione». Sì, perchè la Homeless cup è una festa calcistica ma non solo: «È un momento unico per avvicinare la gente alle problematiche di chi vive in strada», continua Acanfora. «Diritto alla casa, emarginazione, politiche sociali, temi scottanti il cui progresso può essere aiutato dallo sport: a scendere in campo sono prima di tutto persone, poi senzatetto».

La formula scelta dagli organizzatori per promuovere l?evento è incalzante. «Faremo tappa in varie città, anche con lo scopo di trovare i calciatori migliori: la squadra, infatti, è ancora da fare», rivela il presidente. Le partite dell?edizione 2009 si terranno all?Arena civica di Milano. «La coppa è patrocinata dall?Uefa e dalla Nike, ma per l?edizione italiana siamo a caccia di sponsor locali», aggiunge Acanfora. «Il nostro sogno è creare una struttura di accoglienza che, dopo aver ospitato i calciatori-senzatetto, rimanga in eredità alla città per i bisogni del territorio».

La nazionale italiana è alla ricerca del terzo successo dopo le vittorie del 2004 e 2005: «Potrebbe arrivare a Melbourne, sede dell?edizione 2008, dove l?Italia sarà presente con la squadra dell?associazione Nuova multietnica. Ma siamo convinti che l?anno prossimo, giocando in casa, avremo ulteriori chances».

Tutte le info su: www.homelessworldcup.org

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