Non profit

senza i codici ibanblo stato non paga

5 per mille Impasse nelle liquidazioni per 4.900 enti

di Redazione

Ecco come comunicare le coordinate bancarie all’Agenzia. Intanto gli esclusi… S olo la scorsa settimana abbiamo festeggiato l’arrivo dei pagamenti del 5 per mille 2006, attesi per due anni da migliaia di oganizzazioni non profit, ora invece dobbiamo registrare l’appello dell’Agenzia delle Entrate che sollecita gli enti che non hanno ancora ricevuto il contributo a inviare le coordinate bancarie. Pena non vedersi accreditare le somme cui hanno diritto. E già, perché – come più volte sottolineato in passato – i ritardi nell’erogazione del 5 per mille erano dovuti proprio alla partenza della macchina burocratica che ha dovuto dapprima identificare i beneficiari, poi raccogliere i dati bancari, girare il tutto ai ministeri competenti e infine fare i mandati di pagamento. Il problema è che circa 4.900 organizzazioni non hanno inviato i codici Iban all’Agenzia delle Entrate, come era invece richiesto dalla procedura di iscrizione al 5 per mille 2008. Ora, quindi, questi 4.900 enti rischiano di rimanere a bocca asciutta.
Come rimediare? Semplice: occorre andare sul sito dell’Agenzia (www.agenziaentrate.gov.it) scaricare l’apposito modello (alla voce “comunicazioni e domande” della sezione “modulistica”) in cui inserire l’Iban e consegnarlo a un ufficio dell’Agenzia. Le coordinate verranno trasmesse al ministero del Lavoro, che procederà ai pagamenti. «Per gli enti che non dispongono di un proprio conto corrente», informa sempre il fisco, «o che non desiderano utilizzare questo canale, l’erogazione delle somme avverrà, a cura del ministero, con altre modalità». Quali? Non è dato saperlo. Forse una telefonata al centro di contatto del ministero del Lavoro (tel. 800.196.196) potrebbe essere utile, almeno per segnalare la propria difficoltà.
Intanto, sul fronte degli esclusi, proseguono i contatti politici che il Csvnet ha avviato per esperire la disponibilità dl governo a una sanatoria che eviterebbe il ricorso collettivo in sede giudiziaria. Per ora la situazione è in stand by; ci sono stati, a detto del Csvnet, alcuni «riscontri positivi», ma la situazione degli esclusi per motivi formali merita molto di più. Vi terremo informati.

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