Non profit
Senza foreste niente futuro, all’Aja marcia colorata di Greenpeace
Oltre un migliaio di ragazzi aderenti alla campagna "Kids for forests" hanno marciato per la città consegneranno 240.000 firme al presidente dell'assemblea, Faber.
di Redazione
Colorata protesta di Greenpeace questa mattina all’Aja. Oltre un migliaio di ragazzi aderenti alla campagna “Kids for forests” hanno marciato per la citta’, cantando ed esponendo striscioni, maschere di cartapesta e mappamondi con le foreste che scompaiono. Molti erano vestiti da animali della foresta e volevano richiamare l’attenzione dei ministri riuniti per la Conferenza delle parti della Convenzione sulla biodiversita’ (CBD).
I ragazzi provengono da 19 paesi, tra cui l’Italia, e consegneranno 240.000 firme per la tutela delle foreste al presidente dell’assemblea, Geke Faber.
Greenpeace chiede che i ministri escano dall’aula per incontrare i ragazzi.
Il presidente francese Jacques Chirac e il ministro per l’ambiente tedesco, Juergen Trittin, hanno preso degli impegni precisi per tutelare le foreste primarie.
“Il governo italiano dovrebbe fare la sua parte- spiega Sergio Baffoni, responsabile campagna foreste, che si trova ora all’Aja siamo delusi perché il ministro Matteoli non prendera’ parte alla conferenza. E’ tempo di agire adesso, se vogliamo salvare gorilla e scimpanze’ che abitano le foreste centroafricane dall’estinzione”.
Domani sapremo se i ministri presenti all’Aia accoglieranno le richieste di Greenpeace e dei ragazzi di tutto il mondo, prendendo impegni precisi per salvare le foreste primarie.
I “Kids for forests” hanno aperto all’Aja l’Ambasciata delle Foreste, presso
il centro in cui si tengono i lavori della Convenzione sulla Biodiversita’.
I ragazzi presenti distribuiscono informazioni sulle foreste e sulla loro
distruzione incontrollata. Ai delegati che si impegnano per le causa delle
foreste consegneranno un passaporto di ambasciatori delle foreste. Un
cartello all’ingresso dell’ambasciata avverte: “Si prega di lasciare fuori
le motoseghe”.
“Tutti i paesi hanno ambasciate per proteggere i propri interessi” ha detto
Marta Fagioli, 12 anni, di Urbino. “Le foreste primarie hanno bisogno di noi e noi siamo qui per proteggere i diritti dei popoli e degli animali che le
abitano.” “Nonostante le diversita’ culturali e religiose, saremo accomunati da una consapevolezza comune: insieme a Greenpeace, chiederemo ai Governi di tutto il mondo di salvare le foreste primarie dal taglio illegale, perché riteniamo che esse rappresentano un patrimonio di tutta l’umanita’ e non un’occasione di speculazione economica per pochi” ha aggiunto Marianna Lani, 12 anni, di Roma. “Ho fatto un viaggio lunghissimo per parlare con chi prende le decisioni” ha detto Stephanie Mayronne, 17 anni, da Vancouver (Canada). “E ora vogliamo essere presi sul serio e ascoltati. Non abbiamo ancora diritti di voto, ma siamo cittadini del mondo e abbiamo la nostra opinione. Tra 10 anni ne avro’ 27 e voglio che per allora non siano estinti il gorilla, l’orangutang, la tigre.”
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