“Senza fiato”, la pièce teatrale che affronta la malattia con ironia
“Una risata vi seppellirà. A me la fibrosi cistica. (Forse)” è il sottotitolo di uno spettacolo nato in Sardegna, ad opera del “Teatro del Segno” di Cagliari, che sbarca ad Aosta e poi in altre scuole della penisola che hanno aderito al progetto. Scritto e interpretato da Pierpaolo Baingiu, che voleva trasformare il cliché del dolore in qualcosa che facesse ridere, spiega che cosa si prova tra ricoveri in ospedale, terapie sperimentali, effetti collaterali ed episodi surreali
“Senza Fiato – Una risata vi seppellirà. A me la fibrosi cistica. (Forse)” sbarca in Valle d’Aosta. Il Teatro del Segno di Cagliari attraversa idealmente il mare e arriva sulle Alpi con lo spettacolo teatrale scritto e interpretato da Pierpaolo Baingiu, con l’accompagnamento del sax di Luciano Sezzi, per la regia di Stefano Ledda. S’intitola “Apriamo il sipario sulla fibrosi cistica e sulla donazione degli organi” il progetto a cura della LIFC Valle d’Aosta ODV, in collaborazione con AIDO Valle d’Aosta, con il patrocinio e il sostegno del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ispirato alla pièce che racconta in chiave umoristica una vita in compagnia di questa rara patologia genetica.
In attesa della riapertura dei teatri e in ottemperanza alle norme anti-Covid, la tournée è diventata virtuale con la realizzazione di un documentario sullo spettacolo con interviste ai protagonisti e scene emblematiche del monologo satirico, ricco di spunti di riflessione sui progressi della medicina ma anche sui paradossi della burocrazia e sui pregiudizi di fronte alla malattia e alla diversità. “Senza Fiato” in versione “cinematografica” sarà online per le scuole aderenti al progetto dal 23 febbraio al 9 marzo e sarà proposto in streaming per il pubblico della Valle d’Aosta – ma anche della Sardegna e di tutta Italia – da sabato 27 febbraio alle 19 fino alla mezzanotte di domenica 28 febbraio sul canale YouTube del Teatro del Segno.
Il film documentario è stato girato allo TsE di Is Mirrionis a Cagliari, per un ideale viaggio sul filo delle emozioni tra frammenti dello spettacolo, interviste ai protagonisti e incursioni “dietro le quinte”. Le riprese, realizzate durante una replica a porte chiuse, mostrano i momenti più significativi della pièce: Pierpaolo Baingiu ripercorre le varie fasi, dalla nascita travagliata ai giochi proibiti dell'infanzia, come il calcetto, per l'obbligo di "non sudare", ai dubbi e le inquietudini dell'adolescenza, fino alla giovinezza e alle soglie della maturità, sempre affrontate con una sorta di spada di Damocle sulla testa, la fatidica "durata di vita media".
«L'idea di mettere in scena “ Senza Fiato ” nasce da una risata», racconta Stefano Ledda , attore e regista del Teatro del Segno. «Ho“ incontrato ”il reading di Pierpaolo Baingiu a Siniscola sei anni fa e ho scoperto una realtà che non conoscevo, l'esperienza di chi per tutta la vita si confronta con una malattia grave come la fibrosi cistica. La sua ironia, la sua capacità di sdrammatizzare e raccontare la sua storia in maniera tragicomica mi hanno fatto pensare di trasformare il monologo in uno spettacolo capace di informare e sensibilizzare su temi come la ricerca scientifica e la donazione degli organi ».
Si cerca di fare luce sulle cause, i sintomi e le conseguenze di una patologia rara (ma non troppo) come la fibrosi cistica o "mucoviscidosi" attraverso lo sguardo del protagonista, in un susseguirsi di ricoveri in ospedale sempre più frequenti, terapie sperimentali e imprevedibili effetti collaterali, episodi grotteschi e surreali incontri in corsia. L'obiettivo del progetto della Val d'Aosta è quello di informare e sensibilizzare i cittadini e in particolare le giovani generazioni su problemi e cruciali – dallo studio, la prevenzione e la cura delle malattie genetiche alla scelta di diventare donatori – un atto d 'amore che permette di salvare centinaia di vite umane.
«La“ normalità ”per me è avere la fibrosi cistica», svela Pierpaolo Baingiu , autore e interprete di “Senza Fiato” . «A casa mia quello“ strano ”era mio fratello, cioè quello“ sano ”, mentre mia sorella e io avevamo in comune la malattia. “Senza Fiato” parla della mia vita: l'ingrediente fondamentale è stata l'ironia, per trasformare il cliché del dolore in qualcosa che facesse ridere. Per me è stata una “medicina” scrivere questo monologo e poi il feedback, le risate del pubblico: anche quando stavo male, era fondamentale salire su quel palco ».
“ Senza Fiato” , a partire da domani, sarà presentato agli studenti e alle studentesse del Liceo “Edouard Bérard” e del Liceo Regina Maria Adelaide di Aosta nell'ambito del progetto della LIFC Valle d'Aosta ODV , rimodulato con seminari e incontri “ a distanza ". Tra le iniziative anche un concorso letterario, accanto agli interventi di carattere più scientifico per approfondire i diversi aspetti della fibrosi cistica, la patologia genetica grave più diffusa in Italia.
Credits: foto Dietrich Steinmetz
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