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Sentinelli: datemi retta, non è fantascienza

4,7 miliardi di euro nel 2008. Oltre 6 miliardi nel 2009. Addirittura 7,5 miliardi nel 2010. Sono i fondi che il governo Prodi ha promesso di erogare a favore della lotta contro la povertà nel mondo

di Joshua Massarenti

L?ultima edizione del Documento di programmazione economico-finanziaria 2008-2011 andrebbe custodito come un libro da comò. Punto primo, perché mai la voce ?Cooperazione allo sviluppo? ha saputo riservare così belle sorprese; punto secondo, proprio perché si tratta di un ?Documento di programmazione?, andrebbe riletto passo per passo in autunno per verificare se le promosse del governo Prodi in tema di cooperazione internazionale avranno trovato conferma nella prossima Finanziaria. Intanto atteniamoci ai fatti, in base ai quali lo scorso 28 giugno il Consiglio dei ministri ha approvato lo sblocco di 260 milioni di euro destinati a saldare i debiti dell?Italia con il Fondo globale per la lotta all?Aids. A ruota, il governo Prodi ha annunciato nel Dpef un aumento progressivo quanto sostanzioso degli Aps, gli Aiuti pubblici allo sviluppo. Le stime diffuse dal Dpef parlano di 4,7 miliardi di euro da stanziare entro il 2008, che diventano 6,1 miliardi nel 2009 e 7,5 miliardi nel 2010. Come si è arrivato a questo risultato? Vita lo ha chiesto a Patrizia Sentinelli, viceministro degli Esteri con delega alla Cooperazione allo sviluppo.

Vita: Vice ministro, a cosa dobbiamo questa clamorosa inversione di tendenza?
Patrizia Sentinelli: Quanto iscritto nel Dpef è solo il risultato di una lunga serie di svolte, la prima delle quali è avvenuta con la nomina di un viceministro con delega alla Cooperazione allo sviluppo. Questa delega, oltre ad essere fortissimamente voluta dagli attori sociali della cooperazione, era iscritta nel programma dell?Unione. Accanto a questo riconoscimento, era poi previsto un aumento significativo dei fondi da destinare agli Aps, nonché un loro uso più efficace. La Finanziaria dello scorso anno aveva operato una prima inversione di tendenza. A ciò si è aggiunta tutta una serie di iniziative politiche quali la presentazione in Parlamento di una delega specifica per la riforma della cooperazione, la partecipazione ai principali meeting internazionali e il rafforzamento dei rapporti bilaterali con i Paesi del Sud del mondo.

Vita: L?approvazione del Cdm è stata unanime?
Sentinelli: Si è trattata di una decisione presa all?unanimità. A furia di battere il chiodo sulle insufficienze dell?Italia in tema di cooperazione allo sviluppo, la compagine governativa si è convinta che qualcosa andava fatto, non solo a parole, ma con atti concreti. Ci tengo a sottolineare che le numerosissime iniziative promosse dalla società civile hanno probabilmente influito sui risultati ottenuti nel Dpef.

Vita: Viceministro, il Dpef non è un documento per così dire vincolante. Sulla carta quindi tutto bello, ma che garanzie può offrire questo governo affinché dalle parole si passi ai fatti?
Sentinelli: È vero che le indicazioni del Dpef possono sembrare chiacchiere, ma è altrettanto vero che il prossimo documento della Finanziaria dovrà tener conto degli indirizzi iscritti nello stesso Dpef. Insomma, non si tratta di una dichiarazione d?impegni, ma di un documento formale. Ed è la prima volta che accade. Certo, ora bisogna aspettare l?approvazione del Parlamento e la parte di attuazione della Finanziaria vera e propria. Per quanto mi riguarda, mi sento strasicura che gli orientamenti sul documento di programmazione andranno in porto.

Vita: Tra ong, cooperazione decentrata, Agenzia della cooperazione allo sviluppo, organismi internazionali, fondi bilaterali, ci sono stime sul modo con cui i fondi saranno redistribuiti?
Sentinelli: Questo dipenderà dalla programmazione che il ministero degli Esteri effettuerà per il periodo 2008-2010. A farsi carico di questo compito sarà il Comitato direzionale, istituito nel 2002 per coordinare la distribuzione delle risorse interne al Mae.

Vita: La nascita di un?Agenzia per la cooperazione allo sviluppo non rischia di scombussolare le carte?
Sentinelli: Più che scombussolare, andrebbe ad aiutare. L?agenzia è un ente che avrà la competenza di attuare le linee di indirizzo definite dal ministero degli Esteri, rendendo più flessibile, trasparente e rigorosa la procedura di applicazione. Detto questo, l?agenzia non nasce domani, molto dipenderà della riforma sulla cooperazione attualmente in corso.

Vita: A che punto siamo?
Sentinelli: La riforma è iniziata con la discussione del testo della legge delega e degli altri testi presentati dalle diverse forze politiche nel comitato ristretto istituito presso la Commissione Esteri del Senato. L?obiettivo è quello di presentare entro l?anno un dispositivo approvato all?unanimità dalla Commissione Esteri e portare a casa la riforma entro fine 2008.

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